K metro 0 – Aia – Due ex collaboratori di Slobodan Milosevic saranno processati oggi dal tribunale delle Nazioni Unite con l’accusa di aver gestito squadroni della morte nelle guerre nei Balcani degli anni ’90. Jovica Stanisic, 70 anni, ex capo del servizio di sicurezza dello stato serbo, e il suo vice Franko Simatovic, 71 anni, sono accusati di aver sostenuto i gruppi paramilitari dietro il regno del terrore in Bosnia e Croazia. Secondo l’accusa Stanisic e Simatovic “organizzarono, rifornirono, finanziarono, sostennero e diressero” i gruppi paramilitari serbi che uccisero croati, musulmani e altri non serbi per costringerli a lasciare vaste aree, cercando di stabilire uno stato gestito dai serbi. Nel 2013 Stanisic e Simatovic sono stati entrambi assolti dai crimini contro l’umanità e crimini di guerra in un verdetto del Tribunale penale internazionale per l’ex Jugoslavia all’Aia. Ma nel 2015 i giudici hanno ordinato un nuovo processo con la motivazione che il processo iniziale ha commesso errori di procedura. Entrambi gli uomini si dichiarano non colpevoli dei crimini contro l’umanità di persecuzione, omicidio, deportazione e trasferimento forzato e del crimine di guerra dell’omicidio. I pm chiedono l’ergastolo. Intanto, Stanisic e Simatovic, che erano fuori su cauzione, saranno presenti in tribunale dopo essersi consegnati al centro di detenzione delle Nazioni Unite a L’Aia la scorsa settimana. Il caso è uno degli ultimi rimasti dalle guerre che hanno dilaniato la Jugoslavia dopo la caduta del comunismo, con l’ex capo militare serbo-bosniaco Ratko Mladic che è stato condannato all’ergastolo per genocidio all’inizio di giugno. I pubblici ministeri delle Nazioni Unite affermano che Stanisic e Simatovic facevano parte di un’impresa criminale congiunta che includeva il defunto presidente serbo Milosevic, morto all’Aia nel 2006, e il leader serbo-bosniaco Radovan Karadzic, anch’egli condannato all’ergastolo.