K metro 0 – Roma – Al Pigneto (zona da tempo “emergente” come sorta di “Quartiere latino” dell’Urbe, piena di pub, trattorie caratteristiche, gallerie d’arte e altri luoghi di produzione culturale), il locale tipico “Fax Factory” ospita, sino a metà luglio circa, la mostra “Elsewhere Art”. Progetto “multiartistico” centrato sulle opere del giovane artista Lorenzo
K metro 0 – Roma – Al Pigneto (zona da tempo “emergente” come sorta di “Quartiere latino” dell’Urbe, piena di pub, trattorie caratteristiche, gallerie d’arte e altri luoghi di produzione culturale), il locale tipico “Fax Factory” ospita, sino a metà luglio circa, la mostra “Elsewhere Art”. Progetto “multiartistico” centrato sulle opere del giovane artista Lorenzo Vecchietti, ma esteso anche ad altri settori: come, anzitutto, editoria e abbigliamento.
“Elsewhere Art”: in inglese, “Arte dell’altrove”. Sin dal titolo, il progetto di Vecchietti – piemontese nativo di Domodossola, ma periodicamente in giro come artista itinerante – indica l’intenzione di andare oltre, superare gli attuali schemi e formule espressive dell’arte: attività umana che del resto – come già rilevato da Croce e altri – di per sé non può essere che “in progress”, in continuo divenire. Vecchietti, che ha iniziato a dipingere 3 anni fa, al suo attivo ha già una collettiva a Roma nel 2018 (a Palazzo Ferrajoli) e, lo stesso anno, la sua prima personale (seguìta poi da altre partecipazioni negli ultimi 2 anni).
In questa mostra al Pigneto, espone soprattutto quadri dai colori vivaci, anche con gocciolature di pennelli che ricordano il mitico Jackson Pollock (spicca soprattutto il quadro “Cantastorie”, sintesi delle ispirazioni dell’Autore); e collages realizzati con grande inventiva, che definiremmo a metà tra Filippo Tommaso Marinetti ed Herbert Pagani (il cantautore italiano, di origini ebraiche, morto prematuramente, a 44 anni, nel 1988, e dedicatosi, negli ultimi anni, a fantasiosi collages realizzati con oggetti riciclati). Il richiamo ideale a Marinetti è essenziale per Lorenzo (“anche se il mio artista preferito è Van Gogh”, precisa): indicando – a un secolo circa dalla nascita del Futurismo – la volontà, appunto, di non fermarsi mai, superare il passato senza rinnegarlo, lasciando che l’arte, in quanto, appunto, crociana “espressione sentimentale immediata”, da sola trovi le sue nuove strade. Importante è anche il richiamo all’Espressionismo tedesco: come accentuazione della capacità dell’utente di interpretare lui stesso, liberamente, il significato di un’opera d’arte.
Con l’occasione, Lorenzo ha presentato anche il suo libro “Fantastorie” (distribuito da Grossi ed Domodossola), raccolta di fiabe per bimbi, dedicato al nipotino Diego: da lui stesso illustrato e parte integrante di questo progetto multiartistico. Come ne è parte integrante anche la serie di magliette e altri capi d’abbigliamento, tutti dai colori vivaci, realizzati con gli altri 2 giovani Edoardo Cereda e Riccardo Giordano Buono, ambedue operanti a Milano, autori del brand pret – a porter “Better now” (”Sin da bambini volevamo creare un brand d’abbigliamento capace di dare personalità a chi l’avrebbe indossato”, precisano i due creatori di moda).
Egidio Maria Eleuteri, storico dell’arte e docente universitario, ha presentato piu’ in dettaglio le opere di Vecchietti. Giorgia Cuomo, critica d’arte, e Matteo Di Carlo, i due curatori della mostra, hanno ricostruito la sua storia personale sin dalle origini. I prossimi programmi di Lorenzo Vecchietti prevedono un’altra presentazione proprio “in casa”, a Domodossola, e la partecipazione ad altre iniziative a Sanremo, Milano e, nuovamente, Roma (con possibile mostra, a settembre prossimo, all’Ambasciata argentina). “Ringraziamo – nelle persone di Matteo e Diego, Il titolare – il locale “Fax Factory”, che ci ha concesso di realizzare l”evento”, sottolinea Lorenzo Vecchietti: “in collaborazione con l’organizzatore Matteo Di Carlo e col fotografo Gabriele Moretti”.