K metro 0 – Parigi – Questo in sintesi il risultato del secondo turno delle elezioni regionali che si sono svolte domenica in Francia. A una settimane di distanza dal primo turno (20 giugno) La République En Marche (LREM) il partito del presidente in carica, Emmanuel Macron, e la destra radicale del Rassemblement National (RN)
K metro 0 – Parigi – Questo in sintesi il risultato del secondo turno delle elezioni regionali che si sono svolte domenica in Francia.
A una settimane di distanza dal primo turno (20 giugno) La République En Marche (LREM) il partito del presidente in carica, Emmanuel Macron, e la destra radicale del Rassemblement National (RN) subiscono una grave battuta d’arresto.
Una cocente delusione per Marine Le Pen. Uno schiaffo in faccia per Macron (questa volta metaforico rispetto a quello vero buscato da un suo antipatizzante l’8 giugno scorso nel sud-est della Francia).
Il Rassemblement National ha fallito il suo obiettivo di conquistare per la prima volta una regione. Aveva sperato di vincere nella cosiddetta regione del PACA (Provenza-Alpi-Costa Azzurra con le importanti città di Nizza e Marsiglia).
Il suo candidato Thierry Mariani, ha ottenuto solo il 42% rispetto al conservatore tradizionale Ranaud Muselier di LR (Les Républicains, il partito gaullista e liberal-conservatore fondato dall’ex presidente Sarkozy nel 2015).
Evitata da due terzi degli elettori francesi, l’estrema destra di Marine Le Pen è stata arginata e surclassata dalla destra tradizionale conservatrice, i cui esponenti locali sono stati confermati in carica nelle loro regioni, con una netta maggioranza.
Le regioni (che in Francia hanno meno poteri, ad esempio, degli Stati federali tedeschi) sono rimaste dunque in gran parte nelle mani della destra e della sinistra tradizionali. In una tornata elettorale che ha registrato un’affluenza alle urne molto bassa: circa due elettori su tre aventi diritto al voto, sono rimasti a casa.
L’astro nascente del Rassemblement Nartional, Jordan Bardella, portavoce del partito dal 2017, ha ammesso il “fallito appuntamento con i francesi”. Candidato nella regione dell’Ile-de-France è stato sconfitto dalla liberal-conservatrice Valerie Pecresse.
La destra tradizionale si è affermata, nel complesso, come prima forza politica del paese, con il 38%. Al secondo posto l’unione della sinistra con gli ecologisti. Al terzo, il partito di Marine Le Pen. Il partito di Macron non ha vinto in nessuna delle 13 regioni in palio. E non è nemmeno riuscito a raggiungere una doppia cifra a livello nazionale (fermandosi intorno al 7%), dopo che molti dei suoi candidati sono stati eliminati in un umiliante primo turno il 20 giugno.
Le elezioni regionali a due turni hanno segnato una spinta per i principali partiti di destra e di sinistra che erano stati messi in ombra dai discorsi incessanti sul duello tra Macron e Marine Le Pen.
Nessuna regione è passata di mano. Il campo conservatore che ha mantenuto i sette presidenti che aveva prima e la sinistra mantiene ancora in controllo delle altri cinque, secondo i risultati parziali.
Le Monde l’ha definita “la vendetta dei partiti del ‘vecchio mondo'”, pur sottolineando che il loro successo è stato “offuscato dall’astensione record. In realtà più che di una vendetta, si tratta di un ritorno.
Il portavoce del Rassemblement National, ha parlato di “alleanze innaturali” per tener fiori il suo partito dal potere come nel caso della decisione della sinistra di ritirare il suo candidato dalla corsa in Provenza-Alpi-Costa Azzurra a favore del presidente uscente.
La vittoria in questa regione avrebbe dato, per la prima volta, alla Le Pen il controllo di una importante regione continentale, dando impulso alla sua corsa verso l’Eliseo tra dieci mesi.
Il Rassmeblemnt National non è riuscito a prevalere nemmeno nel campo di battaglia settentrionale della regione Hauts-de-France, dove la Le Pen aveva raccolto il 43% percento dei voti sei anni fa.
Il suo candidato è stato sconfitto dal conservatore in carica Xavier Bertrand, uno dei tanti aspiranti alla presidenza della destra liberal-conservatrice.
“Questo risultato mi dà la forza per cercare il voto della nazione”. Sarà una coincidenza, ma si da il caso che questo lunedì Macron si è recato nella regione di Bertrand per annunciare un investimento di un miliardo di dollari del gruppo cinese Envision in una fabbrica di batterie da installare nelle auto elettriche della Renault. E viole ricevere 150 capi di aziende nazionali ed estere a Versailles per convincerle a investire in Francia.
La corsa all’Eliseo, insomma, è già iniziata. E dai risultati delle elezioni regionali si cominciano a trarre auspici e pronostici per le prossime presidenziali.
Leggi anche: