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Elezioni regionali in Francia: prevista una bassa affluenza e un successo di Marine Le Pen

Elezioni regionali in Francia: prevista una bassa affluenza e un successo di Marine Le Pen

K metro 0 – Parigi – La Francia va al voto per eleggere i presidenti e i consiglieri delle regioni e, contemporaneamente, i consiglieri dei dipartimenti (una suddivisione territoriale di secondo livello dopo le regioni). Il primo turno si svolge a soli 10 mesi dalle presidenziali in programma nella primavera 2022. E sarà un test

K metro 0 – Parigi – La Francia va al voto per eleggere i presidenti e i consiglieri delle regioni e, contemporaneamente, i consiglieri dei dipartimenti (una suddivisione territoriale di secondo livello dopo le regioni).

Il primo turno si svolge a soli 10 mesi dalle presidenziali in programma nella primavera 2022. E sarà un test importante in vista della successione di Macron all’Eliseo.

Le elezioni erano inizialmente previste per marzo, ma sono state rinviate a giugno per l’aumento esponenziale dei casi di coronavirus.

Le regionali in Francia si svolgono ogni sei anni. Nel 2015 furono vinte dalla destra (il Front National di Marine Le Pen arrivò primo in 6 regioni, i repubblicani di Sarkozy in 4).

Fu una svolta storica. Dalla metà degli anni ‘80 la sinistra ha conquistato gradualmente quasi tutte le regioni e la tendenza si è mantenuta fino al 2010. Salle ultime regionali del 2015 la tendenza si è però invertita e la destra di Marine Le Pen era passata in vantaggio.

I pronostici per questa tornata di domenica 20 giugno sono rosei per il Rassemblement National (RN) di Marine Le Pen. Ma le maggiori preoccupazioni riguardano le previsioni sulla bassa affluenza, costantemente in calo da tempo col rischio che aumenti anche a causa della pandemia ancora in corso.

Si voterà per eleggere 18 presidenze regionali – 13 nella Francia metropolitana e in Corsica, e cinque nei territori d’oltremare di Guadalupa, Martinica, Guyana, Mayotte e Reunion – e per scegliere 1.800 consiglieri.

Le votazioni si svolgeranno in due tempi – il primo turno il 20 giugno e il secondo il 26 giugno – per eleggere i consiglieri che a loro volta eleggeranno il presidente del Consiglio regionale, il presidente del Consiglio dipartimentale e i sindaci.

I sondaggi hanno previsto un confronto tra il presidente in carica Emmanuel Macron e il leader dell’opposizione di estrema destra Marine Le Pen.

Secondo le proiezioni demoscopiche il Rassembelment National, un partito nazionalista anti-immigrati, potrebbe ottenere una vittoria travolgente nella regione Provenza-Alpi-Costa Azzurra (PACA) nel sud. Situata sulla Costa Azzurra, con le famose località turistiche di Marsiglia, Nizza, Cannes e Provenza, la regione PACA ospita una grande popolazione musulmana immigrata e nordafricana.

Quest’anno, tuttavia, c’è una forte apprensione per il fatto che Marine Le Pen sembra pronta a convertire il classico “voto di protesta” in una vera vittoria. Il voto di protesta può essere descritto come un fenomeno francese in cui gli elettori rimasti delusi dalle prestazioni del governo in carica usano il primo turno per votare contro tutte le opzioni precedenti o a favore del partito di estrema destra. Ma di solito al secondo turno, quando si rendono conto che il partito di estrema destra è più vicino alla vittoria, prendono le distanze.

Nelle elezioni regionali del 2015, il Rassmeblement National (allora chiamato Front National) è arrivato primo in sei regioni, incluso il PACA, ma ha perso al secondo, non conquistando alla fine alcuna presidenza regionale.

La marea montante del Rassemblement National potrebbe essere arginata da un’alleanza tra La Republique En Marche di Macron con i conservatori di Les Republicains (centrodestra) nella regione PACA. Il Rassemblemnt National è in testa nei sondaggi anche nelle regioni del Grand Est (Alsazia, Champagne-Ardenne, Lorena) e della Bretagna.

Stando a un sondaggio dell’Istituto francese (IFOP), reso noto tre giorni prima del voto, il 51% delle persone pensa che il Rassemblement National “non rappresenterebbe un pericolo per la democrazia”.

Bassa affluenza alle urne

Con l’abolizione del lockdown e l’aumento delle temperature, si prevede che i francesi diserteranno in massa le urne. Sempre secondo l’IFOP, anche quest’anno ci saranno grandi astensioni come alle regionali del 2015 che si svolsero dopo una serie di attentati terroristici.

Il sondaggio IFOP prevedeva circa il 60% di astensioni, il che significa che più di 20 milioni di elettori potrebbero rinunciare al voto. Tra i motivi della bassa affluenza prevista c’è un inizio tardivo della campagna elettorale e la convinzione diffusa tra i francesi che il voto per le regionali è in vano e inutile.

Finora, la campagna per le elezioni è stata segnata da polemiche e colpi di teatro, con Macron che è stato schiaffeggiato e il lancio di farina contro il leader dell’opposizione di sinistra Jean-Luc Melanchon.

Le polemiche

A Montpellier, nella regione dell’Occitania, Sara Zemmahi, una giovane ingegnere e attivista sociale, è stata tolta dalla lista di En Marche di Macron dopo che i partiti di estrema destra hanno criticato la sua foto con un hijab (il velo islamico) su un manifesto della campagna elettorale. Ora sta correndo come indipendente in una lista civica e cerca consensi fra gli immigrati.

Macron schiaffeggiato

In visita a un villaggio nella regione di Drome durante il suo “tour de France dei territori”, Macron è stato schiaffeggiato da un giovane mentre si avvicinava per una stretta di mano. L’attentatore, Damien Tarel, 28 anni, sostenitore di un movimento monarchico marginale e di estrema destra, è stato condannato a quattro mesi di carcere.

Melenchon infarinato

Il leader del partito di sinistra radicale Insoumise, Jean-Luc Melenchon, è stato colpito da un lancio di farina durante una manifestazione a Parigi, ma non ha sporto denuncia contro gli autori del gesto provocatorio perché sarebbe stato un attacco al diritto costituzionale di protesta.

Sospensione per retweet antisemiti

Il Rassemblemnt National ha sospeso Juliette Planche dalla corsa nel dipartimento della Loira nella regione dell’Alvernia Rhone-Alpes dopo che è emerso che aveva ritwittato tweet antisemiti. Planche ha poi cancellato il suo account.

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