K metro 0 – Belfast – Come annunciato lo scorso aprile, la Prima ministra dell’Irlanda del Nord Arlene Foster ha rassegnato oggi le sue dimissioni ufficiali. “Questo sarà il mio ultimo discorso in questo forum, ma ho intenzione di continuare a parlare a nome delle donne nella vita pubblica, così come dei nostri figli” ha detto nel discorso di commiato all’Assemblea presieduta da Alex Maskey.

La situazione è precipitata dopo che lo scorso aprile una ventina di esponenti del suo partito l’avevano sfiduciata, esprimendo preoccupazione per il futuro dell’unionismo. Movimento che chiede la permanenza del paese nel Regno Unito, ed è sostenuto soprattutto dai fedeli di religione protestante. Il partito della Foster, in sostanza, aveva ricevuto molte critiche dai suoi sostenitori per gli accordi sullo status dell’Irlanda del Nord dopo la Brexit, che ha di fatto allontanato il paese britannico dal resto del Regno Unito, mantenendolo sia nel mercato comune europeo sia nell’unione doganale.

Cosa accadrà adesso? In base alle legislazione vigente, le nuove nomine di primo e vice ministro dovranno avvenire entro sette giorni, il 21 giugno, altrimenti saranno indette nuove elezioni. In realtà il governo britannico potrebbe far ritardare l’elezione della nuova Assemblea, anche se il prossimo passaggio elettorale è previsto comunque per la primavera 2022. Se la scadenza del 21 giugno non troverà un accordo alla soluzione, sarà formalmente crisi. In quel caso spetterà decidere a Brandon Lewis, membro del Parlamento del Regno Unito.

“Come leader del partito e primo ministro, auguro ogni bene ai miei successori – si è congedata la Foster – e voglio ringraziare i politici di tutte le forze per i buoni auspici; sono stata sopraffatta dalle critiche, anche se gli stessi critici hanno trovato qualcosa di buono da dire su di me. Credo fortemente nel buon senso del popolo dell’Irlanda del Nord di riconoscere il valore del nostro posto nel Regno Unito”.