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Francia: Le regole alle frontiere per chi viaggia

Francia: Le regole alle frontiere per chi viaggia

K metro 0 – Parigi – Quali regole dovranno seguire i francesi per viaggiare all’estero quest’estate, dopo più di un anno di pandemia? A quali restrizioni saranno soggetti i turisti stranieri che arrivano in Francia? A pochi giorni dalla nuova fase di deconfinamento, il governo ha finalmente esposto la sua strategia per la riapertura delle

K metro 0 – Parigi – Quali regole dovranno seguire i francesi per viaggiare all’estero quest’estate, dopo più di un anno di pandemia? A quali restrizioni saranno soggetti i turisti stranieri che arrivano in Francia? A pochi giorni dalla nuova fase di deconfinamento, il governo ha finalmente esposto la sua strategia per la riapertura delle frontiere, che entrerà in vigore: il 9 giugno, contestualmente al lasciapassare sanitario.

I paesi sono stati suddivisi in tre zone suddivise in tre colori – verde, arancione o rosso – definite a loro volta sulla base degli indicatori sanitari di ciascuno Stato. I termini di viaggio da o verso l’estero differiscono in base a questi colori. Ma la classificazione dei vari paesi potrebbe variare a seconda dell’evoluzione della loro situazione epidemica.

Paesi verdi

Sono classificati con questo colore gli Stati in cui il virus non sta circolando attivamente e in cui le varianti temibili non sono state ampiamente identificate. Dal 2 giugno, rientrano in questa categoria l’area europea, l’Australia, la Corea del Sud, Israele, il Giappone, il Libano, la Nuova Zelanda e Singapore.

Da questi stati considerati “sicuri”, i passeggeri in arrivo in Francia non avranno più bisogno di esibire un tampone molecolare o un test antigenico con esito negativo di meno di 72 se sono completamente immunizzati, con uno dei vaccini autorizzati dall’Agenzia del farmaco europea ovvero – ad oggi – Pfizer, Moderna, AstraZeneca e Janssen.

La prova della vaccinazione è valida solo se attesta il completamento di un programma di vaccinazione, ovvero se sono trascorse due settimane dopo la somministrazione della seconda dose per vaccini a doppia iniezione (Pfizer, Moderna, AstraZeneca); quattro settimane, dopo l’iniezione per i vaccini con una singola dose (Janssen); due settimane, dopo l’iniezione del vaccino per le persone che hanno già avuto il Covid (per le quali basta che abbiano ricevuto una sola dose)

A chi desidera entrare in un paese verde, la Francia non chiederà un motivo convincente. Dal 1° luglio i viaggi in Europa saranno ancora più facili con il pass sanitario. Basterà un certificato europeo, che può includere la prova della vaccinazione, un test negativo o una prova di guarigione da Covid da meno di sei mesi”.

Conviene però informarsi sulle misure in vigore nel Paese di destinazione, anche se è un membro dell’UE. La Grecia, ad esempio, come l’Italia o la Spagna, richiede ai turisti di compilare un modulo di localizzazione prima della partenza. Inoltre, può essere richiesto uno screening casuale all’arrivo dei viaggiatori sul territorio greco, “indipendentemente dalla loro nazionalità, origine e via di ingresso”.

Inoltre, un paese classificato come verde non significa che accetti turisti. È il caso del Giappone, che rilascia visti ai francesi solo in rari casi, o dell’Australia, le cui frontiere restano chiuse fino a nuovo avviso.

Paese arancione

Nei paesi arancione, il virus sta circolando attivamente, in misura controllata e senza la diffusione di varianti temibili. La maggior parte degli stati rientra in questa zona. Tra questi, la Gran Bretagna, gli Stati Uniti, il Canada, la Russia, la Cina e la maggior parte dei paesi africani Per raggiungere un paese arancione dalla Francia, solo le persone vaccinate non avranno bisogno di giustificare il loro viaggio con in motivo imperioso. Le regole per entrare nel paese di destinazione inoltre differiscono da Stato a Stato, come si può verificare direttamente sul sito del ministero degli Affari Esteri.

Ai viaggiatori che tornano in Francia da un paese arancione, sarà richiesto un test molecolare negativo di meno di 72 ore o un test antigenico di meno di 48 ore se il viaggiatore è vaccinato. Se non lo è, avrà bisogno di fornire un motivo convincente e un test negativo per salire a bordo. All’arrivo, può anche essere sottoposto a un test antigenico casuale e deve essere posto in autoisolamento per sette giorni.

Paesi rossi

Sono quelli in cui è attiva la circolazione del virus, con la presenza di varianti preoccupanti. Vale a dire: Sud Africa, Argentina, Bahrain, Bangladesh, Bolivia, Brasile, Cile, Colombia, Costa Rica, India, Nepal, Pakistan, Sri Lanka, Suriname, Turchia e Uruguay.

Rimarrà necessario un motivo impellente per raggiungere questi stati dalla Francia, che si sia vaccinati o meno. Spetta poi al viaggiatore informarsi sulle regole imposte dal Paese ospitante in merito alla prova di immunità richiesta prima dell’imbarco.

Per il ritorno in Francia, a tutti i viaggiatori viene nuovamente chiesto senza eccezioni un motivo impellente. All’imbarco saranno richiesti test molecolar o antigenici negativi di meno di 48 ore e verrà effettuato un test antigenico all’arrivo in territorio francese. Ai vaccinati verrà imposto un autoisolamento di sette giorni. I viaggiatori non vaccinati (o non del tutto) dovranno rispettare una quarantena obbligatoria di dieci giorni sotto il controllo dalle forze dell’ordine.

Semplificazione per l’estero

Le persone completamente vaccinate “saranno esentate dall’auto isolamento in entrambe le direzioni dal 9 giugno”, per i viaggi tra la Francia e Reunion o Mayotte, come per i collegamenti tra i due territori, secondo un comunicato stampa congiunto dei ministeri dell’Oltremare e dei Trasporti. Il governo aveva già annunciato che alla stessa data i viaggiatori da e per queste destinazioni sarebbero stati esentati dall’obbligo di fornire un motivo impellente. Continuerà comunque ad essere richiesto un test molecolare negativo doi meno di 72 ore prima della partenza.

Tra Guyana e Francia, i viaggiatori che esibiscono un programma di vaccinazione completo non saranno più soggetti a una quarantena obbligatoria di dieci giorni al loro arrivo in Francia. Devono comunque rispettare un autoisolamento di sette giorni in entrambe le direzioni.

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