K metro 0 – Vienna – Ballplatz, come si dice in breve a Vienna, è stata per due secoli il centro del potere dell’impero asburgico. Una piazza simbolo di quella che fu una grande potenza europea ed oggi è sede della Cancelleria federale. Punto nevralgico della Innere Stadt, il centro storico di Vienna, racchiuso dal
K metro 0 – Vienna – Ballplatz, come si dice in breve a Vienna, è stata per due secoli il centro del potere dell’impero asburgico. Una piazza simbolo di quella che fu una grande potenza europea ed oggi è sede della Cancelleria federale.
Punto nevralgico della Innere Stadt, il centro storico di Vienna, racchiuso dal Ring e dal Donaukanal (il canale del Danubio) potrebbe essere chiusa al traffico automobilistico.
O almeno, questa è la proposta del ministero degli Interni, che vuole che il distretto governativo sia più sicuro.
Entro l’estate sarà istituita in modo permanente un’unità di polizia per la protezione degli obiettivi sensibili. Ma la chiusura al traffico privato di Ballhausplatz e della vicina Löwelstrasse risponde anche ad altre preoccupazioni espresse dal segretario generale del ministero degli Interni, Helmut Tomac.
Attualmente Löwelstraße e Ballhausplatz possono essere attraversate da tutti i veicoli, compresi i camion. Ciò significa che è aperto anche l’accesso alla Cancelleria federale (sede della presidenza del consiglio) e alla Cancelleria presidenziale (sede del capo dello Stato). Questi edifici sono protetti da dissuasori antiterrorismo dal 2017. Ma secondo Tomac è bene rivedere l’intero sistema di sicurezza.
Si dovrà anche pensare quindi alla questione dei divieti di guida lungo questi potenziali obiettivi di attacco, per cui potrebbero essere necessari, a suo avviso, precisi blocchi di accesso.
A fine aprile del 2020 il palazzo presidenziale fu evacuato per due ore per un allarme bomba che poi si rivelò falso. Verso le ore 15 una mail annunciò la presenza di esplosivo nella Hofburg, residenza del capo dello Stato. Così la Ballhausplatz, sulla quale si affacciano la Hofburg e la Cancelleria vennero evacuate. E decine di poliziotti isolarono la zona.
Il 2 novembre dell’anno scorso un attacco terroristico di matrice islamica venne sferrato verso le otto di sera in pieno centro storico. Un attacco pianificato e coordinato in sei diversi punti, concluso con 4 morti e 22 feriti.
La maggior parte dei partiti della Innere Stadt (il primo distretto di Vienna) non sono contenti dei piani del ministero degli Interni. La sicurezza è una risorsa preziosa, ma il centro storico della città è anche uno spazio vitale, ha dichiarato alla stampa Kathrin Zirbs-Gansterer, portavoce di Markus Figl, il presidente distrettuale dell’ÖVP (il partito popolare austriaco democristiano).
Anche Neos (i liberali centristi di Nuova Austria) e FPÖ (Freiheitliche Partei Österreichs, il partito della libertà austriaco, nazionalista e di destra populista) sono contro il divieto di circolazione nei confronti di vicini e fornitori, mentre la SPÖ (il partito socialdemocratico che governa il comune di Vienna) chiede almeno il coinvolgimento della città e dei residenti del centro storico nella creazione di un possibile nuovo concetto di traffico per il primo distretto.
I Verdi, invece, che da tempo sono favorevoli alla chiusura al traffico dell’intero centro storico, vedono di buon occhio la pedonalizzazione di Ballhausplatz e dintorni. Il loro presidente, Alexander Hirschenhauser, non entra nel merito dei piani di potenziamento del sistema si sicurezza, ma accoglie con favore “qualsiasi iniziativa che riduca il traffico motorizzato nel centro della città e contribuisca così al raggiungimento degli obiettivi di protezione del clima”.