K metro 0 – Tripoli – La Spagna rimane a fianco della Libia e la sostiene in questa transizione politica complessa, è questo il quadro che emerge dalla visita a Tripoli del primo ministro spagnolo Pedro Sanchez.

La Libia sta cercando di districarsi da un decennio di caos e conflitto causati dal rovesciamento del dittatore Moamer Gheddafi nella rivolta del 2011 sostenuta dalla NATO. A inizio febbraio, dopo mesi di negoziati avviati in seguito al cessate fuoco raggiunto ad ottobre 2020, i 75 membri del Forum di Dialogo politico Libico (LPDF) tenutosi a Ginevra e sostenuto dalle Nazioni Unite hanno eletto Mohamed Ahmed al-Manfi e Abdul Hamid Dbeibah alla guida, rispettivamente, del Consiglio Presidenziale e del nuovo esecutivo di unità nazionale, le due istituzioni che avranno il compito di traghettare il paese verso le elezioni parlamentari e presidenziali fissate per il prossimo dicembre. “Questo è un momento storico per la Libia, una grande opportunità, e la Spagna vuole essere al suo fianco“, ha detto Sanchez durante una conferenza stampa con il primo ministro libico ad interim Abdul Hamid Dbeibah. Sanchez ha affermato che la Spagna vuole sostenere il processo elettorale in Libia e ha annunciato che “contribuirà al meccanismo di monitoraggio del cessate il fuoco libico per garantire la sicurezza e il mantenimento della pace“. Le due parti hanno anche annunciato la riapertura dell’ambasciata spagnola a Tripoli, chiusa dal 2014. Nella giornata di oggi Sanchez ha anche incontrato diversi funzionari libici per discutere del “ruolo della Spagna nella ricostruzione e nello sviluppo della Libia”. Dbeibah ha affermato di voler “incoraggiare le imprese spagnole che operano in Libia, come Repsol, ad espandere le proprie attività oltre il settore degli idrocarburi”.

Il gigante energetico Repsol costituisce la principale presenza economica della Spagna nella Libia ricca di petrolio. Infine, Dbeibah ha annunciato la “riattivazione di un comitato congiunto che non si riunisce dal 2008 per riavviare e aggiornare vecchi accordi (bilaterali)”. “Oggi abbiamo firmato memorandum d’intesa in diversi campi, tra cui l’istruzione, la formazione e il commercio”, ha affermato.