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Spagna: La Corte Suprema boccia l’indulto ai separatisti catalani

Spagna: La Corte Suprema boccia l’indulto ai separatisti catalani

K metro 0 – Madrid – Il premier Pedro Sánchez potrà concedere ai leader indipendentisti catalani solo una grazia parziale. Lo ha stabilito la Corte suprema spagnola, contraria al perdono dei 12 esponenti separatisti che erano stati condannati al carcere per sedizione, malversazione o disobbedienza. Le sanzioni che erano state loro inflitte, secondo la Corte,

K metro 0 – Madrid – Il premier Pedro Sánchez potrà concedere ai leader indipendentisti catalani solo una grazia parziale. Lo ha stabilito la Corte suprema spagnola, contraria al perdono dei 12 esponenti separatisti che erano stati condannati al carcere per sedizione, malversazione o disobbedienza.

Le sanzioni che erano state loro inflitte, secondo la Corte, erano proporzionali e inoltre “non c’è alcuna prova né la minima indicazione di un pentimento” da parte dei condannati. Il tribunale che li ha processati ha già emesso la sua sentenza, in cui si rifiuta all’unanimità di concedere un perdono totale o parziale ai leader secessionisti.

Sebbene il parere della Corte suprema non sia vincolante, limita la portata dell’indulto, perché la legge che regola questo provvedimento impedisce di concedere l’indulto totale.

In altre parole, una volta che la Corte Suprema si è opposta alla grazia, il Governo può concedere solo una grazia parziale, sia rimuovendo parte della pena, sia commutandola per un’altra. La legge consente entrambe le modalità, anche se indica che si dovrebbe dare “preferenza” alla “commutazione della pena inflitta in una meno grave”.

Sanchez ha di fatto aperto a questa possibilità spiegando che la decisione del suo governo si baserà sul valore costituzionale della “concordia” e non su un desiderio di vendetta.

La decisione della Corte cade a pochi giorni di distanza dall’accordo fra i due maggiori partiti indipendentisti catalani per formare un governo, dopo le elezioni che si erano tenute a metà febbraio in cui le formazioni indipendentiste avevano superato, insieme, il 50% dei consensi.

L’accordo preliminare, annunciato il 18 maggio, fra il partito di sinistra Esquerra Republicana (ERC) e quello di centrodestra Junts per Catalunya a sostegno di un nuovo governo guidato da Pere Aragonès aveva evitato di andare a nuove elezioni.

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