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Messico: politico preso in ostaggio per non aver mantenuto le promesse elettorali

Messico: politico preso in ostaggio per non aver mantenuto le promesse elettorali

La criminalità organizzata vuole prendere il controllo della politica K metro 0 – Chiapas – La comunità indigena Tzotziles nella regione di Los Llanos di Chiapas ha simulato, domenica scorsa, l’impiccagione di un candidato sindaco e ha chiesto un riscatto per il suo rilascio. Il candidato a sindaco di San Cristóbal de las Casas, Juan

La criminalità organizzata vuole prendere il controllo della politica

K metro 0 – Chiapas – La comunità indigena Tzotziles nella regione di Los Llanos di Chiapas ha simulato, domenica scorsa, l’impiccagione di un candidato sindaco e ha chiesto un riscatto per il suo rilascio.

Il candidato a sindaco di San Cristóbal de las Casas, Juan Salvador Camacho e il suo gruppo politico, sono stati presi in ostaggio per 8 ore è portati con la forza insieme a 20 persone per poi essere liberati dopo aver pagato 300.000 pesos (circa 15.000 dollari). Secondo gli indigeni Camacho, il politico, non ha mantenuto le promesse di opere pubbliche fatte nella sua precedente campagna elettorale che lo ha portato a diventare deputato al Congresso di stato. Il nome della famiglia Camacho è legato a una storia controversa con le comunità indigene. Il defunto padre di Camacho, Manuel Camacho Solís, è stato una figura politica chiave nei negoziati tra il governo e gli insurrezionalisti zapatisti (EZLN) nel 1994. Nei due video emersi ieri, si sente Camacho dire che ha solo 100.000 pesos, mentre un uomo grida “Portami una gonna, gli togliamo i pantaloni” mentre il candidato prigioniero veniva condotto sotto un albero per affrontare un cappio. Successivamente Camacho accettò di pagare l’intera somma e venne rilasciato, riferisce il Mexico News Daily.

Una volta libero Camacho ha definito l’episodio come “il risultato di un fallimento politico. Le nostre comunità a San Cristóbal sono scontente per anni di indifferenza da parte delle autorità, che storicamente le hanno viste come bottino elettorale. Ci riconciliamo, dialoghiamo, andiamo avanti e siamo più forti che mai… Vinceremo, perché rappresentiamo l’autentica trasformazione di San Cristóbal”. Questo episodio va inquadrato nella preoccupante situazione in cui il Messico si trova, da tempo infatti i gruppi della criminalità organizzata cercano di influenzare il processo elettorale con azioni che vanno dalla distruzione del materiale pubblicitario del partito all’omicidio di politici e candidati. Secondo un rapporto del quotidiano Reforma, i gruppi criminali hanno anche ordinato la sospensione degli eventi politici dei partiti, chiesto il ritiro dei candidati e aggredito fisicamente candidati e membri delle loro squadre elettorali. Inoltre, ci sono state sparatorie in prossimità di manifestazioni politiche e attacchi ai veicoli utilizzati dai candidati per le campagne elettorali. Secondo i funzionari di diversi partiti, inclusi i rappresentanti del partito al governo Morena, il Partito rivoluzionario istituzionale (PRI), il Partito di azione nazionale e il Partito della rivoluzione democratica, i peggiori stati in cui la violenza verso i politici è ai massimi livelli sono: Veracruz, Stato del Messico, Michoacán, Guerrero, Chihuahua , San Luis Potosí, Oaxaca, Sinaloa, Guanajuato, Puebla e Sonora. In quest’ultimo stato, Abel Murrieta, un ex procuratore generale dello stato e candidato sindaco nel comune di Cajeme, è stato assassinato in pieno giorno il 13 maggio scorso. È divenuto impossibile quindi condurre una normale campagna in 19 comuni nel sud dello stato del Messico a causa della minaccia di violenza verso i candidati, mentre circa 30 comuni a Michoacán sono considerati problematici. Un rapporto del quotidiano Milenio afferma che gruppi criminali, tra cui il cartello di nuova generazione di Jalisco e i Cárteles Unidos, stanno cercando di influenzare le elezioni municipali, statali e federali a Michoacán. Il rapporto afferma che le elezioni del 6 giugno potrebbero essere compromesse in almeno 12 dei 113 comuni a causa della presenza della criminalità organizzata. Nella regione della Tierra Caliente, che comprende comuni in difficoltà come Aguililla e Tepalcatepec, i cartelli hanno già impedito a candidati di tutte le convinzioni politiche di condurre campagne nel territorio che controllano.

L’istituto elettorale statale ha avvertito che la situazione è particolarmente grave a Zamora, Aguililla, Apatzingán e Chinicuila. Secondo la società di analisi dei rischi Etellekt questa stagione elettorale è stata la seconda più violenta di questo secolo. Secondo il rapporto degli analisiti ci sono stati 476 atti di aggressione contro politici, candidati, loro collaboratori e le loro famiglie tra il 7 settembre 2020 e il 30 aprile 2021. Murrieta, l’aspirante sindaco di Cajeme, Sonora, è stato il 32esimo candidato assassinato nel periodo che precede il giorno delle elezioni, mentre più di 50 altri politici sono stati uccisi durante il processo elettorale.

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Admir Ceman
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