K metro 0 – Berlino – Due neonazisti di estrema destra sono stati fermati dalla polizia mentre progettavano una serie di attacchi nel quartiere Neukölln di Berlino. Le autorità investigative e giudiziarie non commentano al momento l’episodio di cui ha parlato per ora solo il quotidiano locale Tagesspiegel. Le informazioni diffuse dal media locale sono state comunque confermate dai parlamentari Anne Helm e Niklas Schrader.

I due neonazisti fermati, Sebastian T. e Tilo P., sarebbero stati osservati e pedinati prima in coppia e poi visti in compagnia di altri due estremisti mentre studiavano con attenzione un alloggio per i rifugiati. Se questo atto delittuoso fosse confermato dalle indagini in corso, si aprirebbe uno scenario inedito nella serie di attacchi dell’estrema destra. I due, fra l’altro, erano già stati accusati nel marzo 2020 di aver incendiato un alloggio per rifugiati.

C’è da dire che dal 2013 ad oggi si contano 72 crimini del genere da parte di estremisti di destra, di cui 23 incendiari, ma solo su automobili, senza alcun ferito.

Nel quartiere in questione di Berlino, tuttavia, i due sospettati e arrestati sono stati già coinvolti in attacchi incendiari a migranti. Lo stesso T. ha scontato diverse condanne, anche per aggressione. Pare inoltre che i neonazisti di Neukölln siano anche responsabili di due attacchi incendiari contro l’Anton-Schmaus-Hais dei Neukölln Falcons nel 2011.

Gli inquirenti hanno inoltre scoperto una mappa inquietante che mostra i rifugi a Berlino nel mirino dei neonazisti. Non solo. La polizia ha anche scoperto liste di nemici, “avversari politici“, in cui i sospettati avevano raccolto informazioni su circa 500 persone. I neonazisti, in effetti, spiano in maniera sistematica i loro avversari.

Il deputato tedesco Scharder, dunque, membro della Camera dei rappresentanti di Berlino, lancia l’allarme, e invita la polizia ad indagare in maniera più approfondita per evitare altri attacchi con tutta probabilità già pianificati. Ha fatto anche riferimento all’incendio in un complesso residenziale a Rudow nell’aprile scorso, dove vivono altri rifugiati, attacco che potrebbe essere attribuito ai due indagati.