K metro 0 – Bruxelles – La Commissione europea contro il razzismo e l’intolleranza (ECRI) ha pubblicato oggi le sue conclusioni relative all’attuazione delle sue raccomandazioni prioritarie del 2018 in riferimento a Croazia, Liechtenstein, Malta, Repubblica di Moldova e Portogallo. Per quanto riguarda la Croazia, l’ECRI conclude che le autorità hanno attuato entrambe le due
K metro 0 – Bruxelles – La Commissione europea contro il razzismo e l’intolleranza (ECRI) ha pubblicato oggi le sue conclusioni relative all’attuazione delle sue raccomandazioni prioritarie del 2018 in riferimento a Croazia, Liechtenstein, Malta, Repubblica di Moldova e Portogallo.
Per quanto riguarda la Croazia, l’ECRI conclude che le autorità hanno attuato entrambe le due raccomandazioni prioritarie. La prima riguarda l’introduzione obbligatoria dell’educazione ai diritti umani nel quadro dell’educazione civica di tutti i programmi scolastici, lo sviluppo di libri di testo inerenti e adeguati, e la formazione degli insegnanti sul diritto all’uguaglianza e il divieto di discriminazione. La seconda consiste nel garantire che la Strategia nazionale 2013-2020 per l’inclusione dei Rom sia accompagnata da una valutazione di tutti i progetti di integrazione e sia sistematicamente rivista, e che il finanziamento di tale strategia sia sufficiente a garantirne l’effettiva attuazione.
Le autorità del Liechtenstein hanno parzialmente attuato una delle due raccomandazioni prioritarie del’ECRI, vale a dire commissionare uno studio sui problemi affrontati dai diversi gruppi di migranti e rifugiati (compresi i migranti e i rifugiati di lingua non tedesca, i musulmani e i membri di altre minoranze religiose, nonché i lavoratori frontalieri) e sviluppare una nuova strategia e un piano d’azione in tutti i campi della vita per l’integrazione dei migranti e delle persone provenienti da un contesto di immigrazione. Per quanto riguarda la seconda raccomandazione prioritaria, quella di commissionare uno studio sui problemi affrontati dalle persone LGBT e sulle misure da adottare in materia, l’ECRI conclude che non è stata attuata.
Per quanto riguarda Malta, l’ECRI ritiene che le autorità abbiano pienamente attuato la raccomandazione prioritaria di istituire un sistema per la raccolta dei dati relativi ai discorsi e ai crimini d’odio, compresi i motivi specifici di discriminazione e le risposte della giustizia penale, garantendo che tali dati siano disponibili al pubblico. L’altra raccomandazione che necessitava di un’attuazione prioritaria era quella di continuare a permettere alle persone che non possono essere rimpatriate nel loro paese d’origine di rimanere legalmente a Malta, e di considerare una forma più permanente di regolarizzazione per coloro che sono residenti a Malta da più di dieci anni. L’ECRI ha esaminato le informazioni fornite dalle autorità maltesi e, pur riconoscendo la situazione di Malta in quanto Stato esposto in prima istanza all’arrivo di rifugiati e con una popolazione poco numerosa, l’ECRI ritiene che questa raccomandazione non sia stata attuata.
Per quanto concerne la Repubblica di Moldova, l’ECRI ha raccomandato di rafforzare in primo luogo le capacità istituzionali del Consiglio per la lotta e la prevenzione alla discriminazione e per garantire l’uguaglianza, così come quelle del Difensore civico (Ombudsman), nonché di intensificare la formazione degli agenti delle forze dell’ordine, dei procuratori e dei giudici in materia di crimini d’odio, compresi i discorsi dell’odio, i crimini d’odio su base razzista, omofoba e transfobica e il profiling razziale. L’ECRI ritiene che le autorità moldave non abbiano attuato la prima raccomandazione e che abbiano attuato parzialmente la seconda.
In riferimento al Portogallo, l’ECRI conclude che, nonostante alcuni miglioramenti, le autorità hanno attuato solo parzialmente la sua raccomandazione volta a garantire che non vi siano casi di sfratto illegale e che sia fornita la completa gamma di garanzie a tutte le persone a rischio di sfratto forzato dalle proprie case (vale a dire un preavviso adeguato, un’adeguata protezione legale e la possibilità di avere accesso a un nuovo alloggio che sia appropriato). Allo stesso modo, anche la raccomandazione di assicurare che tutti i bambini rom seguano rigorosamente l’istruzione obbligatoria fino all’età di 18 anni è stata attuata solo parzialmente. L’ECRI incoraggia fortemente le autorità portoghesi a continuare i loro sforzi in questa direzione
Queste conclusioni si basano sulle risposte fornite dai governi interessati e sulle informazioni raccolte da altre fonti. Si riferiscono solo alle raccomandazioni prioritarie dell’ECRI e non intendono fornire un’analisi completa di tutti gli sviluppi nella lotta contro il razzismo e l’intolleranza nei paesi interessati.