K metro 0 – Ankara – “Il Consiglio di sicurezza deve prendere rapidamente delle misure nel quadro delle risoluzioni dell’assemblea generale dell’Onu per la pace a Gerusalemme”, ha affermato ieri, il presidente turco Recep Tayyip Erdogan, rivendicando il suo impegno diplomatico sulla crisi e ricordando di averne discusso finora con 19 capi di Stato e
K metro 0 – Ankara – “Il Consiglio di sicurezza deve prendere rapidamente delle misure nel quadro delle risoluzioni dell’assemblea generale dell’Onu per la pace a Gerusalemme”, ha affermato ieri, il presidente turco Recep Tayyip Erdogan, rivendicando il suo impegno diplomatico sulla crisi e ricordando di averne discusso finora con 19 capi di Stato e di governo.
Erdogan, ha aggiunto che “un dovere di tutta l’umanità resistere agli attacchi di Israele contro le città palestinesi e Gerusalemme”, – prosegue – “Coloro che tacciono, che sostengono o che sono complici dei crimini commessi da Israele, sappiano che un giorno verrà il loro turno”
Il leader di Ankara ha sottolineato, “Come abbiamo impedito la creazione di un corridoio terroristico alla nostra frontiera con il nord della Siria, oggi ci opponiamo con determinazione alle mani che attaccano Spianata della Moschea di al-Aqsa” a Gerusalemme. “Anche se il mondo intero dovesse chiudere gli occhi sulle crudeltà di Israele verso i palestinesi – ha assicurato Erdogan – noi non lo faremo”.
“Se l’Organizzazione della cooperazione islamica non adotta immediatamente un’iniziativa concreta contro gli attacchi israeliani – ha avvertito – rinnegherà la propria ragion d’essere”.
Gerusalemme assiste ad un’esplosione di violenza che non si vedeva da anni. L’immagine simbolo è quella di una rivolta che iniziata a fine del mese di Ramadan, sulla Spianata della moschea di al-Aqsa che si è sviluppata poi, in una rivolta, contro la sentenza della Corte Suprema israeliana sulla possibilità che le autorità possano sfrattare decine di palestinesi dal quartiere di Sheikh Jarrah e dare le loro case a coloni ebrei.
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