K metro 0 – Madrid – Grida, applausi, musica. Da Barcellona a Madrid, da Granada a Bilbao, la fine delle restrizioni dello stato di emergenza, viene festeggiata come l’inizio di un nuovo anno. Via il coprifuoco, quasi ovunque. La fine dello stato di emergenza non significa fine tuttavia la fine delle restrizioni in quello che
K metro 0 – Madrid – Grida, applausi, musica. Da Barcellona a Madrid, da Granada a Bilbao, la fine delle restrizioni dello stato di emergenza, viene festeggiata come l’inizio di un nuovo anno.
Via il coprifuoco, quasi ovunque. La fine dello stato di emergenza non significa fine tuttavia la fine delle restrizioni in quello che è stato uno dei paesi europei più colpiti dalla pandemia, con 79.000 morti e 3,5 milioni di casi.
La Spagna è un paese quasi federale con 17 comunità autonome, che possono, ad esempi, continuare a limita l’orario di apertura o il numero di avventori di bar, ristoranti o negozi. E possono anche chiedere il ritorno al coprifuoco o la chiusura dei loro confini geografici. Ma adesso per farlo devono avere l’autorizzazione di un tribunale.
Con la breve eccezione del Natale scorso, quando la libertà di movimento era stata ripristinata, poco dopo, vista la nuova impennata dei contagi, non è stato più possibile spostarsi tra le varie regioni, andare in vacanza o visitare i familiari.
Oggi ci si può spostare liberamente e le ferrovie dello Stato già registrano un aumento del 13% nelle vendite di biglietti. L’allentamento delle restrizioni coincide con una fase di bel tempo, caldo e soleggiato. Ma le autorità invitano alla cautela.
“Dobbiamo continuare a comportarci tutti in modo responsabile”, ha ammonito già mercoledì scorso, in vista delle riaperture, Fernando Simon, coordinatore delle emergenze del ministero della Sanità. L’evoluzione della pandemia può riservarci ancora molte incognite.
Le regioni possono prendere provvedimenti più o meno restrittivi, ma i tribunali locali, che possono approvarli o respingerli, non sempre hanno uno stesso orientamento. Così, ad esempio, un tribunale nella regione orientale di Valencia ha approvato un coprifuoco da mezzanotte alle 6 del mattino, mentre un altro, nel nord dei Paesi Baschi, ha dichiarato illegittimo il coprifuoco notturno.
Il governo Sanchez, minoritario, fatica mantenere una coesione fra le regioni. E ha approvato un decreto che concede loro il diritto di ricorrere alla Corte Suprema se i tribunali locali bocciano le loro decisioni autonome.
Il tappo intanto è saltato e migliaia di persone in festa hanno invaso strade e piazze delle città spagnole, travolte da un’ondata di allegria.