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Mosca contro Bruxelles. La rappresaglia di Putin

Mosca contro Bruxelles. La rappresaglia di Putin

K metro 0 – Mosca – Si è cominciato col “pesce piccolo”, Curzio Pacifici, addetto aggiunto per la difesa all’ambasciata d’Italia a Mosca, espulso pochi giorni fa, per poi colpire il “pesce grosso”, il presidente del parlamento europeo David Sassoli. Sassoli è stato messo al bando, insieme alla vicepresidente della Commissione europea, Vera Jourova, e

K metro 0 – Mosca – Si è cominciato col “pesce piccolo”, Curzio Pacifici, addetto aggiunto per la difesa all’ambasciata d’Italia a Mosca, espulso pochi giorni fa, per poi colpire il “pesce grosso”, il presidente del parlamento europeo David Sassoli.

Sassoli è stato messo al bando, insieme alla vicepresidente della Commissione europea, Vera Jourova, e ad altri sei esponenti dell’UE, che non potranno più entrare in Russia.

Le tensioni tra Russia e Unione europea si sono intensificate ieri: un “venerdì nero” in cui Mosca ha reagito alle sanzioni imposte dal Consiglio Europeo, il mese scorso, contro quattro alti funzionari della sicurezza russa per l’incarcerazione dell’irriducibile oppositore di Putin, Alexei Navalny.

Sanzioni che hanno colpito tutti gli uomini del presidente (russo): da Alexander Bastrykin, capo del comitato investigativo russo, al procuratore generale Igor Krasnov, al capo della Guardia nazionale Viktor Zolotov, e ad Alexander Kalashnikov, capo dell’amministrazione penitenziaria, per il coinvolgimento nell’arresto e nella condanna di Aleksej Navalnyj.

“L’Unione europea continua la sua politica di misure restrittive illegittime unilaterali contro i cittadini e le organizzazioni russe”, ha dichiarato il ministero degli Esteri russo Lavrov.

L’UE ha condannato la decisione di Mosca e ha avvertito che potrebbe rispondere.

“E’ un azione inaccettabile, senza alcuna giustificazione legale”, hanno risposto i capi del Consiglio europeo, della Commissione e del Parlamento.

A marzo l’UE, aveva sanzionato gli alti funzionari russi coinvolti nel caso Navalny vietando loro l’ingresso nell’UE e congelando i loro beni sul suo territorio.

Le ritorsioni di Mosca, ha detto Sassoli, alla televisione pubblica italiana, Sassoli, sono un attacco politico… Questo significa che il Parlamento europeo ha fatto il suo dovere nella difesa delle libertà fondamentali denunciando le violazioni dello stato di diritto in Russia e in molti paesi del mondo”.

“Ma non ci faremo intimidire: continueremo a dire che Alexei Navalny deve essere rilasciato”, ha aggiunto, promettendo una “risposta adeguata” dall’Europa.

Anche alti esponenti di Francia e Germania, così come delle repubbliche baltiche di Estonia e Lettonia sono stati banditi.

Un funzionario lettone, Ivars Abolins, ha sostenuto la decisione del suo paese di vietare la trasmissione di diversi canali televisivi russi a febbraio.

Un altro funzionario messo al bando, Asa Scott dell’Agenzia di ricerca della difesa svedese, aveva contribuito a confermare, l’anno scorso, che Navalny era stato avvelenato col famigerato agente tossico nervino Novichok.

Navalny, com’è noto, sostiene che l’avvelenamento è stato orchestrato dal presidente russo Vladimir Putin. Ma il Cremlino nega recisamente.

Anche il procuratore di Berlino, Joerg Raupach, è entrato nella lista nera degli indesiderati in Russia, così come il deputato francese Jacques Maire, relatore speciale sull’avvelenamento di Navalny su incarico dell’Assemblea parlamentare del Consiglio d’Europa.

“Questo non avrà alcun effetto sulla missione che mi è stata affidata di indagare sull’avvelenamento e l’imprigionamento di Navalny”, ha detto Maire. aggiungendo: “D’altra parte, i russi sono ora in una posizione più difficile per poter collaborare”.

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