K metro 0 – Edimburgo – L’Unione europea guarda con trepidazione le prossimi elezioni del Parlamento scozzese in programma il 6 maggio. Sul voto pesa difatti l’ombra della Brexit giacché la stragrande maggioranza degli scossesi era per il remain, e resta il sogno dell’indipendenza da Londra che potrebbe anche significare un possibile rientro nell’Unione europea.
K metro 0 – Edimburgo – L’Unione europea guarda con trepidazione le prossimi elezioni del Parlamento scozzese in programma il 6 maggio. Sul voto pesa difatti l’ombra della Brexit giacché la stragrande maggioranza degli scossesi era per il remain, e resta il sogno dell’indipendenza da Londra che potrebbe anche significare un possibile rientro nell’Unione europea.
In gara l’SNP, lo Scottish National Party della premier in carica Nicola Sturgeon, i conservatori, i laburisti, i verdi e i liberaldemocratici scozzesi ma saranno presenti anche partiti minori e candidati indipendenti. La vittoria dell’Snp sembra scontata, ma i sondaggi indicano che potrebbe perdere diversi seggi. Il problema in sostanza è se lo Snp avrà la maggioranza assoluta o sarà costretto a formare un governo di coalizione o di minoranza.
E così, Nicola Sturgeon, Primo ministro della Scozia in carica e leader del Partito Nazionale Scozzese (SNP), che terminerà la campagna elettorale con la visita al collegio elettorale dell’Aberdeenshire West, rassicura i propri elettori che il suo partito mira a tutelare i posti di lavoro, rafforzare il sistema sanitario nazionale, suo cavallo di battaglia, e sostenere bambini e giovani. Solo l’SNP, in sostanza, avrebbe l’esperienza e leadership per guidare il paese alla ripresa.
I sondaggi tuttavia non sono dalla sua parte. Savanta Comres, ad esempio, prevede che SNP perderà diversi seggi. Il risultato di queste elezioni è dunque sul filo del rasoio malgrado la Sturgeon ieri abbia fatto appello agli elettori per sostenere il partito nel consolidare il sistema sanitario nazionale, uno dei suoi cavalli di battaglia.
Dura la replica del portavoce per la salute dei liberaldemocratici Alex Cole-Hamilton: “Dal 2007 Nicola Sturgeon è segretario alla Salute o Primo ministro, quindi negli ultimi 14 anni la minaccia numero uno per il nostro sistema sanitario nazionale è stata proprio lei. Già molto prima della pandemia – ha aggiunto – la Scozia era carente dal punto di vista dei malati oncologici e del pronto soccorso. Il personale ha lavorato eroicamente negli ultimi 12 mesi, ma è chiaro che ci aspetta un enorme sforzo per rimettere in piedi il SSN”.
“I voti per i liberaldemocratici scozzesi – ha concluso Alex Cole-Hamilton – garantiranno che il prossimo governo si concentri come un raggio laser ad aiutare davvero il nostro NHS a riprendersi dalla pandemia, non su un altro referendum sull’indipendenza”.