K metro 0 – Berlino – Il ministro degli Esteri tedesco Heiko Maas ha accusato il presidente siriano Bashar al-Assad di “terrorismo di stato” e di costante violazione dei diritti umani nel suo Paese, lo ha affermato oggi, il ministro tedesco, durante la conferenza “Europa Camp 2021″ in un panel sui risultati della “primavera araba”,
K metro 0 – Berlino – Il ministro degli Esteri tedesco Heiko Maas ha accusato il presidente siriano Bashar al-Assad di “terrorismo di stato” e di costante violazione dei diritti umani nel suo Paese, lo ha affermato oggi, il ministro tedesco, durante la conferenza “Europa Camp 2021″ in un panel sui risultati della “primavera araba”, riferiscono i media russi.
“Chi avvelena la propria popolazione con sostanze chimiche e gas commette un crimine secondo tutti i criteri del diritto internazionale. E’ questo il motivo per cui non siamo affatto pronti a entrare in contatto con questo regime “, ha detto Maas.
“Vediamo che il sostegno russo ad Assad è intransigente”, – ha osservato Maas – e la parte russa si è offerta di negoziare con il regime, ma la Germania non è pronta a fare questo passo.
il ministro tedesco, ha definito la fine della guerra in Siria, una condizione necessaria affinché la comunità occidentale possa avviare un dialogo con le autorità siriane. “Finché questa guerra continua, non vedo nessuno degli stati occidentali pronto a trattare con Assad”, ha sottolineato.
Assad si è candidato per il quarto mandato alle elezioni presidenziali che si terranno in Siria il 26 maggio prossimo. Gran Bretagna, Germania, Italia, Stati Uniti e Francia si sono rifiutati di riconoscere come giuste le imminenti elezioni presidenziali in Siria. Intanto, il regime del Al-Assad è stato ritenuto dalla comunità internazionale, responsabile della guerra in corso e delle conseguenti sofferenze del popolo siriano.
La Germania aveva iniziato nel 2020, un importante processo contro membri della polizia segreta del regime siriano di Bashar al-Assad, accusati di avere commesso crimini contro l’umanità nei primi mesi della guerra in Siria, iniziata nel 2011.
Una sentenza storica, uscita recentemente, segna un primo vagito di giustizia per le vittime del regime siriano di Bashar al-Assad. Altre corti in Europa potrebbero dare seguito a casi analoghi in base al principio della giurisdizione universale, che consente il perseguimento dei crimini contro l’umanità nei tribunali nazionali anche se accaduti altrove.