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Australia: Una “botta” fiscale in arrivo

Australia: Una “botta” fiscale in arrivo

K metro 0 – Canberra – Con che cuore Mr. Frydenberg? Sulla testa di milioni di australiani sta per cadere una tegola pesante. La decisione spetterà a Josh Frydenberg – ministro del Tesoro e alto esponente del Partito liberale oggi al potere nel più piccolo continente del mondo – che il prossimo 11 maggio dovrà

K metro 0 – Canberra – Con che cuore Mr. Frydenberg? Sulla testa di milioni di australiani sta per cadere una tegola pesante. La decisione spetterà a Josh Frydenberg – ministro del Tesoro e alto esponente del Partito liberale oggi al potere nel più piccolo continente del mondo – che il prossimo 11 maggio dovrà presentare il bilancio 2021-2022.

“Il governo non commenta le speculazioni sul bilancio”, ha dichiarato il portavoce del ministro. Ma resta la preoccupazione che per 3,4 milioni di contribuenti, metà dei quali donne, si profila un peggioramento delle loro condizioni economiche, secondo gli analisti del Bankwest Curtin Economics Center.

La ventilata abolizione del LIMITO (una sigla che sta per Low and Middle Income Tax: detrazioni fiscali per i redditi medi e bassi) potrebbe avvenire a fine giugno. Con la conseguenza di un effettivo aumento delle tasse dovuto al venir meno di questa misura di stimolo, che avvantaggia le persone con un reddito imponibile compreso tra 48.000 e 90.000$.

L’incentivo del LMITO, che può essere richiesto al momento della presentazione della dichiarazione dei redditi, doveva terminare con l’esercizio finanziario 2019/20. Ma è stato successivamente esteso come misura di stimolo nell’ultimo bilancio, insieme ad altre modifiche dell’imposta sul reddito delle persone fisiche.

Gli analisti di Bankwest Curtin affermano che l’abolizione del LMITO annulla i vantaggi di queste modifiche alle soglie fiscali per i lavoratori che dichiarano un reddito fra i 48.000 e i 90.000$, rispetto al periodo 2019/20.

Resta da vedere se il signor Frydenberg ha frattanto cambiato idea riguardo al LMITO. Secondo un sondaggio dell’Australian Financial Review il 61% delle 530 persone intervistate ritiene che Frydenberg dovrebbe concentrarsi sulle misure di stimolo per l’economia, mentre il 31% pensa invece che dovrebbe risanare il bilancio. Un bilancio che, a giudizio degli economisti, sarà molto migliore di quanto previsto solo pochi mesi fa, dato l’incremento delle entrate derivante da un’economia molto più forte delle aspettative, una disoccupazione nettamente in calo e un aumento dei prezzi delle materie prime.

Nella revisione del bilancio di metà anno, pubblicata lo scorso dicembre, era previsto un deficit di 197,7 miliardi di dollari per l’anno finanziario 2020/21 e un deficit di 108,5 miliardi di dollari per il 2021/22.

Shane Oliver, capo economista di AMP Capital (un’importante società di gestione di investimenti) il deficit potrebbe ora aggirarsi intorno ai 125 miliardi di dollari per il 2020/21 e a circa 50 miliardi di dollari per il 2021/22.

Stando ai più aggiornati conti finanziari mensili del governo il deficit per l’anno finanziario 2020/21 era pari a 134,6 miliardi a febbraio, ovvero inferiore di 23,1 miliardi di dollari rispetto a quanto previsto dopo otto mesi. In particolare, venerdì il prezzo del ferro ha toccato il massimo in 10 anni (178$US per tonnellata) rispetto ai ai 55$US per tonnellata ipotizzati al momento della revisione del bilancio di metà anno.

Come regola generale, per ogni aumento di 1$US del prezzo del minerale di ferro, il governo guadagna 250 milioni di dollari US di entrate all’anno.

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