K metro 0 – Strasburgo – I governi dovrebbero gestire in modo rigoroso i rischi di corruzione emersi dalla necessità di prendere misure straordinarie per combattere la pandemia da COVID-19, tra cui l’iniezione di grandi quantità di denaro nell’economia per alleviarne l’impatto economico e sociale, ha dichiarato l’organismo anticorruzione del Consiglio d’Europa, GRECO, nel suo
K metro 0 – Strasburgo – I governi dovrebbero gestire in modo rigoroso i rischi di corruzione emersi dalla necessità di prendere misure straordinarie per combattere la pandemia da COVID-19, tra cui l’iniezione di grandi quantità di denaro nell’economia per alleviarne l’impatto economico e sociale, ha dichiarato l’organismo anticorruzione del Consiglio d’Europa, GRECO, nel suo rapporto annuale.
Il GRECO sottolinea che ormai da oltre un anno, i governi hanno dovuto istituire misure di emergenza che hanno implicato la concentrazione di poteri e deroghe ai diritti fondamentali, misure che vanno di pari passo con rischi di corruzione da non sottovalutare. Questi rischi potrebbero essere particolarmente pronunciati nel caso dei sistemi di appalti pubblici in relazione a questioni come i conflitti di interessi e il ruolo delle lobby.
La Segretaria generale Marija Pejčinović Burić ha affermato: “Nel difficile momento in cui viviamo, i governi dovrebbero intensificare gli sforzi per assicurare che tutte le politiche e le azioni volte ad affrontare le crisi in ambito economico e di salute pubblica rispettino le norme anticorruzione. Adeguati quadri legislativi e istituzionali per combattere la corruzione non sono sufficienti. Dobbiamo assicurare che queste norme siano effettivamente applicate nella pratica e i governi devono agire con trasparenza e responsabilità”.
Nel rapporto, il presidente del GRECO Marin Mrčela chiede agli Stati di seguire rigorosamente le linee guida pubblicate dal GRECO nel 2020 per prevenire i rischi di corruzione nel contesto della pandemia. “È fondamentale che, in situazioni di emergenza, tutte le decisioni e le procedure rispettino i principi di trasparenza, integrità e responsabilità”, ha dichiarato.
Basandosi sull’attività del GRECO del 2020, il presidente del GRECO esprime inoltre rammarico per il fatto che in alcuni Stati membri vi siano “evidenti tentativi” da parte dei poteri esecutivo e/o legislativo di attaccare, intimidire o assoggettare il potere giudiziario. “Quando esaminiamo le misure di prevenzione della corruzione, dobbiamo tenere a mente che non dovremmo vedere la lotta alla corruzione come un elemento da distinguere dall’indipendenza della magistratura o addirittura contrario a essa. La prima è essenziale alla seconda e viceversa”, ha aggiunto.
Il rapporto esamina le misure di prevenzione della corruzione prese dagli Stati membri del GRECO nel 2020 nel 4° ciclo di valutazione, relativo a parlamentari, giudici e pubblici ministeri, e nel 5° ciclo di valutazione, incentrato sui governi centrali, comprese le funzioni esecutive, e sulle agenzie preposte all’applicazione della legge.
Alla fine del 2020, gli Stati membri del GRECO avevano attuato completamente quasi il 40% delle sue raccomandazioni per prevenire la corruzione in relazione a parlamentari, giudici e pubblici ministeri. Le raccomandazioni con il minore livello di conformità sono state quelle emesse relativamente ai parlamentari (solo il 30% è stato attuato completamente), seguite da quelle relative a giudici (41%) e ai pubblici ministeri (47%).