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Bce, Lagarde: “Se necessario pronti a spendere di più”

Bce, Lagarde: “Se necessario pronti a spendere di più”

K metro 0 – Adnkronos – Francoforte – “Se necessario spendere di più lo faremo”. Lo ribadisce la presidente della Bce Christine Lagarde in un’intervista a Cnbc, assicurando che “il piano di emergenza antipandemico (Pepp) è caratterizzato da totale flessibilità” e aggiungendo che si potrebbe “anche spendere meno”. Alla vigilia dell’ultima riunione del Consiglio Direttivo,

K metro 0 – Adnkronos – Francoforte – “Se necessario spendere di più lo faremo”. Lo ribadisce la presidente della Bce Christine Lagarde in un’intervista a Cnbc, assicurando che “il piano di emergenza antipandemico (Pepp) è caratterizzato da totale flessibilità” e aggiungendo che si potrebbe “anche spendere meno”. Alla vigilia dell’ultima riunione del Consiglio Direttivo, spiega, “avevamo visto una rapida crescita, non desiderata e non voluta, dei rendimenti dei titoli sovrani”. Di lì la decisione di ribadire che la Bce “non vuole che i rischi di un irrigidimento delle condizioni finanziarie potessero minacciare la ripresa”. E “i mercati hanno capito” ha concluso. Quanto alle mosse future, la Lagarde ha spigato come un futuro ‘tapering’, ovvero l’alleggerimento del bilancio della Bce, “non potrà essere discusso negli stessi termini degli Usa”.

“E’ difficile confrontare le misure di stimolo varate dall’Europa e dagli Usa: noi abbiamo stabilizzatori automatici e anche programmi nazionali” sottolinea mettendo in luce, però, come gli interventi fra le due sponde dell’Atlantico siano molto diversi. “Sono programmi elaborati in modi diversi: in Europa pensiamo alla digitalizzazone e alla transizione verde, mentre il primo pacchetto votato negli Usa è orientato alla domanda”. “Se si mettono insieme il Recovery Plan e i piani multilaterali dell’Ue penso che arriviamo a 2.200 miliardi di dollari” ha ricordato, contro i 1900 miliardi del primo pacchetto sostenuto dall’Amministrazione Biden. Ma proprio sul Recovery, la Lagarde è tornata a invitare “ad accelerare sulla ratifica: i Paesi hanno poche settimane per far sì che le prime risorse arrivino nella seconda metà del 2021”.

“La ripresa è rimandata ma non deragliata: in Europa abbiamo ancora misure di lockdown che rallentano l’economia, ma vediamo la luce alla fine del tunnel anche se non è ancora a portata di mano”. “Nella seconda metà del 2021 avremo una ripresa più veloce” assicura, mentre per l’anno in corso ipotizza un’inflazione “probabilmente all’1,5%”.

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