K metro 0 – Amsterdam – Colpito, ma non affonda. Anzi riemerge. Il capo del governo olandese, soprannominato “Teflon”, come la nota materia plastica, elastica e resistente a colpi e pressioni, ce l’ha fatta anche stavolta. Superando per un pelo la mozione di sfiducia presentata dall’opposizione contro lui, che è fallita giovedì sera. Ormai famoso
K metro 0 – Amsterdam – Colpito, ma non affonda. Anzi riemerge. Il capo del governo olandese, soprannominato “Teflon”, come la nota materia plastica, elastica e resistente a colpi e pressioni, ce l’ha fatta anche stavolta. Superando per un pelo la mozione di sfiducia presentata dall’opposizione contro lui, che è fallita giovedì sera.
Ormai famoso per la sua capacità di evitare gli scandali, Mark Rutte è stato accusato di aver mentito durante i negoziati per formare la sua coalizione.
“Rimango primo ministro. Lavorerò duramente per riconquistare la fiducia“, ha detto ai media il premier olandese, abilissimo nel destreggiarsi e risalire sempre la china. Il suo partito liberale VVD ha ottenuto la maggioranza nelle elezioni parlamentari del mese scorso. E ha ricevuto il sostegno dei due principali partiti della sua precedente coalizione, il D66 (di centro-sinistra) e il CDA (di centro-destra), mentre tutti i partiti di opposizione hanno votato contro di lui.
L’incidente della mozione di sfiducia rappresenta una delle più importanti battaglie politiche nella lunga carriera di Mark Rutte, al potere dal 2010. Rutte e il suo partito liberale VVD hanno conquistato la maggioranza dei seggi nelle elezioni parlamentari del mese scorso grazie alla sua gestione della pandemia di coronavirus.
Ma in seguito, il premier è stato accusato di aver cercato di tacitare segretamente, durante i negoziati per formare un governo di coalizione, un esponente molto critico di un altro partito: il deputato Pieter Omtzigt, un democristiano che aveva lanciato l’allarme per uno scandalo in cui migliaia di genitori sono stati ingiustamente accusati di frode sui sussidi all’infanzia.
Si trattava infatti di abusi commessi dagli esattori delle tasse che, dal 2013 al 2019, avevano chiesto ingiustamente a diecimila famiglie la restituzione dei sussidi destinati alla cura dei bambini per decine di migliaia di euro.
La vicenda ha provocato le dimissioni di Mark Rutte, che da allora gestisce gli affari del paese. Ma Rutte ha assicurato che non ha mentito al Parlamento prima della mozione di sfiducia.
La settimana scorsa, però, un fotografo aveva scattato un’immagine degli appunti di una negoziatrice della coalizione che usciva dall’aula parlamentare. Il nome di Omtzigt appariva sugli appunti con le parole “un altro posto“, che molti hanno interpretato come l’idea di dargli un ministero per tenerlo tranquillo.
Mark Rutte ha dichiarato alla stampa, all’epoca, che non aveva discusso la questione. Ma quando, giovedì sera, i documenti dei negoziati hanno mostrato che aveva proposto di nominare Pieter Omtzigt come ministro, ha precisato di essersi “ricordato male”. E si è mostrato “profondamente pentito” dell’episodio.
I media olandesi avevano espresso il timore che il paese potesse entrare in una fase di grande incertezza se Rutte fosse stato “sfiduciato”, perdendo così il controllo della coalizione da lui guidata. Specialmente tenuto conto che la formazione di una coalizione nei Paesi Bassi è un processo che può durare mesi.