K metro 0 – Bruxelles – Oggi, i ministri degli esteri dell’Unione europea hanno concordato sanzioni contro Myanmar e Cina per violazioni dei diritti umani, abusi e violenze. L’UE, inoltre, ha ampliato le misure contro 11 membri della giunta Myanmar a seguito del colpo di stato del mese scorso. Dieci delle undici persone interessate sono
K metro 0 – Bruxelles – Oggi, i ministri degli esteri dell’Unione europea hanno concordato sanzioni contro Myanmar e Cina per violazioni dei diritti umani, abusi e violenze. L’UE, inoltre, ha ampliato le misure contro 11 membri della giunta Myanmar a seguito del colpo di stato del mese scorso.
Dieci delle undici persone interessate sono ufficiali del più alto rango delle forze armate del Myanmar/Birmania (Tatmadaw), tra cui il comandante in capo Min Aung Hlaing e il vicecomandante in capo Soe Win. L’undicesima è il nuovo presidente della commissione elettorale dell’Unione, in ragione del ruolo che ha svolto nell’annullamento dei risultati delle elezioni del 2020 in Myanmar/Birmania.
Le misure restrittive introdotte oggi prevedono, tra l’altro, il divieto di viaggio e il congelamento dei beni: il primo impedisce alle persone inserite nell’elenco di entrare o transitare nel territorio dell’UE, mentre il secondo riguarda i fondi o le risorse economiche che tali persone posseggono nell’UE. È fatto inoltre divieto ai cittadini e alle imprese dell’UE di mettere fondi a disposizione delle persone ed entità inserite nell’elenco.
Le sanzioni introdotte, unitamente alla sospensione dell’assistenza finanziaria destinata al governo, al congelamento di tutti gli aiuti agli organi governativi che si ritenga possano legittimare la giunta militare del Myanmar/Birmania, e all’intensa azione diplomatica in corso, rappresentano la vigorosa risposta dell’UE alla destituzione illegittima del governo democraticamente eletto e alla brutale repressione dei manifestanti pacifici da parte della giunta. L’UE continuerà a riesaminare tutte le sue opzioni strategiche, comprese ulteriori misure restrittive nei confronti di entità economiche detenute o controllate dalle forze militari in Myanmar/Birmania. Nel contempo l’UE vuole fare in modo che queste misure non abbiano conseguenze negative sulla popolazione e rimane ferma sostenitrice della popolazione del Myanmar/Birmania e della transizione democratica del paese.
Restano d’applicazione anche le precedenti misure restrittive dell’UE che includono un embargo sulle armi e sulle attrezzature che possono essere utilizzate a fini di repressione interna, un embargo all’esportazione di beni a duplice uso destinati ai militari e alla polizia di frontiera, restrizioni all’esportazione di attrezzature per il monitoraggio delle comunicazioni che potrebbero essere usate a fini di repressione interna nonché un divieto concernente la fornitura di addestramento militare al Tatmadaw e la cooperazione militare con lo stesso. Le misure comprendono anche la designazione di 14 persone per atrocità contro la popolazione Rohingya. Con le nuove designazioni, il numero totale di persone inserite nell’elenco sale a 25.
Il 22 febbraio 2021, il Consiglio ha adottato conclusioni in cui ha condannato con la massima fermezza il colpo di Stato militare perpetrato in Myanmar/Birmania.