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Festival del Cinema Francofono di Roma, un film armeno sulla guerra di Nagorno-Karabakh

Festival del Cinema Francofono di Roma, un film armeno sulla guerra di Nagorno-Karabakh

K metro 0 – Roma – Da mercoledì 17 marzo, sino a Domenica 21, l’Institut français – Centre Saint-Louis dell’ Urbe ha aperto le porte della sua sala virtuale con l’XI edizione del Festival del Film Francofono di Roma, organizzato in collaborazione con le Ambasciate dei Paesi membri del Gruppo delle Ambasciate francofone a Roma

K metro 0 – Roma – Da mercoledì 17 marzo, sino a Domenica 21, l’Institut français – Centre Saint-Louis dell’ Urbe ha aperto le porte della sua sala virtuale con l’XI edizione del Festival del Film Francofono di Roma, organizzato in collaborazione con le Ambasciate dei Paesi membri del Gruppo delle Ambasciate francofone a Roma e patrocinato dal Festival International du Film Francophone de Namur (FIFF).

La rassegna presenta15 film, per far viaggiare gli spettatori nel cuore della diversità delle culture francofone. Sono 15 lungometraggi, provenienti da altrettanti Paesi membri della Francofonia: Albania, Armenia, Belgio, Bulgaria, Burkina Faso, Canada-Québec, Francia, Libano, Lussemburgo, Marocco, Romania, Senegal, Svizzera, Tunisia.

Anche quest’anno, ricorda l’ Associazione della Comunità Armena di Roma e del Lazio, l’Armenia è presente al Festival. “Yeva” è il film inedito della regista armena Anahit Abad (2018), che è stato proiettato giovedì 18 marzo: la pellicola era già stata selezionata dall’Armenia per il premio Oscar 2018.

Sul conflitto tra Armenia e Azerbaigian per il controllo del Nagorno-Ka-rabakh esisteva già il documentario del 2020 del francese Yael Goujon, prodotto da Olivier Ponthus, relativo alla prima, iniziale fase della guerra (scoppiata nei primissimi anni ’90, tra i due Paesi appena giunti all’indipendenza, col crollo dell’URSS nel 1991).In questa pellicola armena, invece, Yeva, medico, fugge con la figlia Bareh in un villaggio dove aveva esercitato appunto anni prima, durante il conflitto. Spera di non essere riconosciuta, ma (un po’ come ne “L’insulto”, il celebre film del 2017 di Ziad Doueiri sul pesante ricordo della guerra civile nel Libano di oggi) i ricordi della guerra tornano inesorabili, senza offrire vie di scampo.

I film (quasi tutti con sottotitoli in italiano) sono visibili gratuitamente, registrandosi sulla piattaforma “Festivalscope” ).

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