K metro 0 – Lisbona – Si è conclusa la conferenza stampa di presentazione delle misure sul sostegno alle imprese e all’occupazione, nell’ambito delle restrizioni imposte per contenere la pandemia. Le misure a sostegno dell’occupazione e delle imprese sono state approvate ieri in Consiglio dei ministri.

Le nuove domande di sostegno nei vari settori dovrebbero essere aperte fino al 25 marzo, ha detto il ministro dell’economia e della transizione digitale, Pedro Siza Vieira, precisando che, nella prossima settimana, inizieranno a essere pagati dei fondi per i nuovi limiti stabiliti.

Siza Vieira è tornato a fare il punto sulla situazione: “insieme di supporti aggiuntivi che si prolungheranno nel tempo”. Più che “compensare le perdite”, le misure servono a “sostenere la ripresa dell’attività”, sia per quanto riguarda l’attività sportiva, sia per la produzione culturale – “è molto importante aiutare promotori, produttori e artisti per poter svolgere attività”- e anche per stimolare l’occupazione e le aziende.

Mentre la cassa integrazione semplificata, attualmente accessibile solo alle aziende costrette alla chiusura, sarà estesa ai gestori e alle aziende che, non sono state costrette alla chiusura, ma abbiano risentito della chiusura di altre (interruzione delle filiere, sospensione o annullamento degli ordini ecc).

Nello specifico il ministro del Lavoro ha indicato che la modalità di verifica per usufruire della cassa integrazione avverrà attraverso una dichiarazione e quindi, i dati potranno essere confrontati, riferisce il Jornal de Notícias.

“Per essere coperte, le aziende dovranno avere subito un calo del 40% o più rispetto alla loro attività precedente e la maggior parte del fatturato dell’anno precedente, associato a un’attività di una società chiusa”, ha spiegato il ministro Ana Mendes Godinho. Le aziende potranno candidarsi durante i mesi di marzo e aprile.

Godinho ha chiarito, inoltre, che le misure semplificate di cassa integrazione e sostegno all’occupazione coprono, a gennaio e febbraio, 430mila lavoratori e 76mila aziende con un versamento di 420 milioni di euro.