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Turchia, Russia e Qatar spingono per una risoluzione politica in Siria

Turchia, Russia e Qatar spingono per una risoluzione politica in Siria

K metro 0 – Ankara – La Turchia, la Russia e il Qatar stanno tentando congiuntamente di promuovere una soluzione politica al conflitto decennale in Siria, ha dichiarato oggi il ministro degli Esteri turco Mevlut Cavusoglu, secondo quanto riferisce Reuters. “Oggi abbiamo avviato un nuovo processo di consultazione trilaterale”, ha affermato Cavusoglu dopo i colloqui

K metro 0 – Ankara – La Turchia, la Russia e il Qatar stanno tentando congiuntamente di promuovere una soluzione politica al conflitto decennale in Siria, ha dichiarato oggi il ministro degli Esteri turco Mevlut Cavusoglu, secondo quanto riferisce Reuters.

“Oggi abbiamo avviato un nuovo processo di consultazione trilaterale”, ha affermato Cavusoglu dopo i colloqui a Doha con i ministri degli esteri russi e del Qatar. “Il nostro obiettivo è discutere di come possiamo contribuire agli sforzi per una soluzione politica duratura in Siria”.

I tre i ministri, hanno sottolineato nel loro incontro che l’unica soluzione al conflitto, in cui centinaia di migliaia di persone sono state uccise, deve essere una soluzione politica in linea con le risoluzioni delle Nazioni Unite.

La Turchia e il Qatar hanno sostenuto i combattenti che cercavano di rovesciare il regime siriano di Bashar al-Assad, mentre Mosca ha fornito supporto militare che ha aiutato Assad a riprendersi il controllo del 70% del territorio nazionale.

Il ministro degli Esteri russo Sergei Lavrov ha affermato che i tre paesi non stanno cercando di sostituire gli sforzi che Turchia, Russia e Iran hanno compiuto congiuntamente dal 2017 per ridurre i combattimenti in Siria e discutere una soluzione politica.

“Non posso che accogliere con favore il desiderio del Qatar di dare il suo contributo alla creazione delle condizioni per superare l’attuale tragica situazione in Siria”, ha dichiarato.

Il ministro del Qatar, lo sceicco Mohammed bin Abdulrahman Al-Thani, ha affermato di aver discusso anche dei meccanismi per la fornitura di aiuti umanitari in tutta la Siria, aggiungendo che è necessario ridurre le sofferenze dei siriani. Ha altresì, sottolineato, che le ragioni della sospensione della Siria dalla Lega araba nel 2011 rimangono, mentre Cavusoglu ha affermato che il recente sforzo internazionale verso il governo di Assad ha ostacolato gli sforzi per una soluzione politica dandogli maggiore legittimità.

In una dichiarazione congiunta dopo i loro colloqui, i ministri hanno esortato le agenzie delle Nazioni Unite e l’Organizzazione mondiale della sanità a dare la priorità alle vaccinazioni COVID-19 all’interno della Siria e ad intensificare gli sforzi per fornire aiuti umanitari. Hanno anche ribadito il loro impegno a preservare l’indipendenza e l’integrità territoriale del Paese.

La Siria sta assistendo ad una lunga guerra civile, iniziata il 15 marzo 2011, quando parte della popolazione siriana ha cominciato a chiedere le dimissioni del dittatore siriano, Bashar al-Assad. Con l’intensificarsi degli scontri, negli anni, tra i gruppi ribelli anti-governativi si sono radicalizzati alcuni gruppi di fondamentalisti che hanno iniziato a contendersi il controllo su alcune aree del Paese. Dal 2011, 384.000 persone hanno perso la vita nel conflitto, di questi almeno 116.000 erano civili. Inoltre, 11 milioni di persone hanno dovuto abbandonare le proprie abitazioni e sono state dislocate all’interno del Paese o all’estero dove hanno cercato rifugio.

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