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Repubblica centrafricana, cade un elicottero russo

Repubblica centrafricana, cade un elicottero russo

K metro 0 – Bangui – Un elicottero con probabilmente a bordo specialisti militari russi si è schiantato nella Repubblica Centrafricana. Lo ha riferito il canale Telegram di Voenny Obozrevatel, citando le proprie fonti. Stando a quanto riferito, nessuno è rimasto ferito e il velivolo è caduto in una palude e ha preso fuoco successivamente.

K metro 0 – Bangui – Un elicottero con probabilmente a bordo specialisti militari russi si è schiantato nella Repubblica Centrafricana. Lo ha riferito il canale Telegram di Voenny Obozrevatel, citando le proprie fonti. Stando a quanto riferito, nessuno è rimasto ferito e il velivolo è caduto in una palude e ha preso fuoco successivamente.

Secondo quanto noto, a fine febbraio Mosca ha schierato due elicotteri multiruolo Mi-8 nella Repubblica Centrafricana, potrebbe trattare di uno di questi decollato dall’aeroporto internazionale di Bangui M’poko.

La Russia dal dicembre 2020, su richiesta delle autorità della Repubblica Centrafricana, ha inviato nel paese circa 300 istruttori militari, chiarendo che gli istruttori stessi avrebbero sia addestrato i militari dell’esercito nazionale della repubblica sia si sarebbero occupati di quello che il Ministero degli Esteri di Mosca ha definito un “forte degrado della sicurezza”.

Alcune fonti di informazione hanno, poi, fatto trapelare la notizia che unità paramilitari russe avrebbero iniziato ad aiutare in operazione l’esercito della Repubblica centrafricana. Le stesse fonti informano che personale russo è stato segnalato a 130 chilometri a nord-ovest della capitale Bangui, insieme a mercenari provenienti probabilmente dal Ruanda e personale delle forze armate della Repubblica Centrafricana. Quanto precede dopo che a fine dello scorso mese ribelli di una coalizione antigovernativa avevano annunciato l’uccisione di miliziani russi delle unità Wagner.

Il Repubblica Centroafricana è stato una colonia francese e ha assunto il nome attuale all’atto dell’indipendenza, nel 1960 e confina a nord con il Ciad, a nord-est con il Sudan, a sud-ovest con la Repubblica del Congo.

L’area è venuta tragicamente alle cronache nel nostro paese a causa del brutale assassinio, in Congo, dell’ambasciatore italiano Luca Attanasio, del carabiniere della scorta Vittorio Iacovacci e dell’autista Mustafa Milambo.

Tutta l’area del centro Africa, nonostante l’impegno alla stabilizzazione delle Nazioni Unite, è luogo di contrapposizione e interesse delle grandi potenze mondiali, tra cui sicuramente Russia e Cina, e di numerose potenti multinazionali, che vogliono sfruttare a loro favore le risorse del territorio e, conseguentemente, è il luogo di guerre fratricide, vendute come tribali, ma combattute proprio per le risorse minerarie.

Proprio per quanto precede nei giorni scorsi il segretario generale delle Nazioni Unite Guterres ha raccomandato un aumento di circa 3.700 militari e poliziotti per rafforzare la forza di pace delle ONU nella Repubblica Centrafricana.

Guterres, ritiene che dei rinforzi aggiuntivi sono necessari per aiutare la missione di pace, nota anche come Missione Integrata di Stabilizzazione delle Nazioni Unite nella Repubblica Centrafricana (MINUSCA), a prevenire “un ulteriore deterioramento della situazione della sicurezza nel Paese”.

di Giuseppe Morabito

Membro del Direttorio NATO Defence College Foundation

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