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Corte internazionale: Fatou, aperta “un’indagine sulla situazione in Palestina”

Corte internazionale: Fatou, aperta “un’indagine sulla situazione in Palestina”

K metro 0 – Aia – Un’indagine su sospetti di crimini di guerra commessi dalle forze israeliane, da Hamas e da gruppi armati palestinesi nei territori occupati sarà avviata dalla Corte penale internazionale (CPI). Israele ha definito l’iniziativa una “decisione politica”, mentre l’Autorità palestinese l’ha accolta con favore come un’indagine “necessaria”. Il procuratore generale della

K metro 0 – Aia – Un’indagine su sospetti di crimini di guerra commessi dalle forze israeliane, da Hamas e da gruppi armati palestinesi nei territori occupati sarà avviata dalla Corte penale internazionale (CPI). Israele ha definito l’iniziativa una “decisione politica”, mentre l’Autorità palestinese l’ha accolta con favore come un’indagine “necessaria”.

Il procuratore generale della Corte penale internazionale (CPI), Fatou Bensouda, ha annunciato mercoledì 3 marzo di aver aperto un’indagine su presunti crimini commessi nei Territori palestinesi occupati. Israele si era fortemente opposto all’apertura di eventuali inchieste.

Fatou Bensouda aveva già dichiarato in precedenza che c’erano fondati motivi di credere che fossero stati commessi crimini da membri delle forze israeliane, delle autorità israeliane, di Hamas e di gruppi armati palestinesi durante la guerra di Gaza del 2014.

Oggi, confermo l’apertura, da parte dell’Ufficio del procuratore della Corte penale internazionale, di un’indagine sulla situazione in Palestina”, ha annunciato ufficialmente. E ha precistoa che “l’indagine si concentrerà sui crimini che rientrano nella giurisdizione della Corte e che sarebbero stati commessi a partire dal 13 giugno 2014”.

La CPI è stata accusata di antisemitismo da Netanyahu

Ma l’Autorità palestinese ha subito accolto positivamente la decisione. “I crimini continui, sistematici e diffusi, commessi dai capi dell’occupazione israeliana contro il popolo palestinese rendono l’indagine necessaria e urgente“, ha detto il ministero degli Esteri palestinese in un comunicato.

Israele, che non è membro della CPI e si è sempre opposto con veemenza a qualsiasi azione di questo tribunale nella Cisgiordania occupata e nella Striscia di Gaza, ha definito l’annuncio di Fatou Bensouda una “decisione politica”, che riflette “l’essenza dell’antisemitismo e dell’ipocrisia”, ha detto il premier israeliano Benjamin Netanyahu in un discorso televisivo. “Difenderemo ogni soldato, ogni ufficiale, ogni civile, e vi prometto che combatteremo per la verità fino a quando questa decisione oltraggiosa sarà rovesciata”, ha aggiunto.

L’indagine della CPI dovrebbe riguardare parecchie questioni, compresi i crimini commessi da vari attori durante la guerra di Gaza del 2014, ma anche la repressione, da parte dell’esercito israeliano, delle manifestazioni di protesta del 2018 al confine tra Gaza e Israele, che avrebbe provocato 200 morti e diverse migliaia di feriti, secondo Fatou Bensouda. Ma “l’ inchiesta più temuta da Israele è quella sulla colonizzazione dei territori palestinesi occupati, poiché il trasferimento di civili israeliani in queste zone è considerato un ‘crimine di guerra’”, sostiene Stéphanie Maupas, corrispondente di France 24 all’Aia.

Il mese scorso, i giudici della CPI hanno stabilito che la corte ha giurisdizione sugli eventi nei territori palestinesi occupati, aprendo così la strada alle indagini oggi incorso.

Ma fin dal dicembre del 2019, Fatou Bensouda aveva già auspicato un’inchiesta completa dopo di cinque anni di indagini preliminari, sollecitando la Corte a stabilire se il suo campo di intervento si estendesse ai Territori palestinesi.

AFP e Reuters

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