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Ue: “Digital Green Pass”, non solo vaccino

Ue: “Digital Green Pass”, non solo vaccino

K metro 0 – Adnkronos – Bruxelles – Un ‘passaporto’ covid con tutte le informazioni necessarie per tornare gradualmente a muoversi e viaggiare in Europa e nel mondo. All’insegna della privacy dei cittadini. La Commissione Europea lavora ad una proposta legislativa, che verrà presentata “questo mese, per un Digital Green Pass“, dice via social network

K metro 0 – Adnkronos – Bruxelles – Un ‘passaporto’ covid con tutte le informazioni necessarie per tornare gradualmente a muoversi e viaggiare in Europa e nel mondo. All’insegna della privacy dei cittadini. La Commissione Europea lavora ad una proposta legislativa, che verrà presentata “questo mese, per un Digital Green Pass“, dice via social network la presidente Ursula von der Leyen. Lo scopo “è fornire la prova che una persona è stata vaccinata; dare i risultati dei test per coloro che ancora non sono stati vaccinati; dare informazioni sulla guarigione dalla Covid-19. Rispetterà la protezione dei dati, la sicurezza e la privacy. Il Digital Green Pass dovrebbe facilitare le vite degli europei. Lo scopo è consentire gradualmente ai cittadini di muoversi in sicurezza nell’Ue o all’estero, per lavoro o per turismo”.

La Commissione Europea presenterà la proposta legislativa per istituire il Digital Green Pass il prossimo “17 marzo“. Lo dice il vicepresidente Margaritis Schinas, in videoconferenza stampa al termine di un incontro informale dei ministri della Salute. “Per tempi straordinari servono strumenti straordinari – afferma Schinas – e dobbiamo essere sicuri che l’Ue presidi” queste aree, invece di farsi “imporre decisioni assunte altrove”, con un probabile riferimento ai programmi di alcuni colossi digitali in questo campo, già menzionati da Ursula von der Leyen. “Siamo lieti – prosegue Schinas – che ci sia tra i leader sulla necessità di accelerare questo lavoro. Alla Commissione stiamo lavorando su tutti gli angoli possibili io, Stella Kyriakides, Thierry Breton, Ylva Johansson” e altri. Il certificato conterrà “una serie di informazioni”, anche per evitare “discriminazioni”, e sarà uno strumento “interoperabile e riconosciuto” in tutta l’Ue.

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