K metro 0 – Roma – E’ fatta. La settimana è stata caratterizzata dalla fiducia parlamentare accordata, da un’ampia maggioranza, a Mario Draghi, nella veste di Presidente del Consiglio dei Ministri dell’Italia repubblicana. Quando il 19 agosto del decorso anno 2020 abbiamo provato a scrivere su kmetro0, commentando la sua presenza al Convegno di Rimini
K metro 0 – Roma – E’ fatta. La settimana è stata caratterizzata dalla fiducia parlamentare accordata, da un’ampia maggioranza, a Mario Draghi, nella veste di Presidente del Consiglio dei Ministri dell’Italia repubblicana. Quando il 19 agosto del decorso anno 2020 abbiamo provato a scrivere su kmetro0, commentando la sua presenza al Convegno di Rimini di Comunione e Liberazione: “Più che il dotto discorso è il destino della propria presenza in quel contesto a lasciare un segno e a tracciare una impronta per il futuro prossimo venturo”, liberavamo l’immaginazione fondata sulla convinzione che la realtà spesso si impone, nonostante le volontà di opposto segno. E la realtà ha avuto la meglio, anche stavolta, sulla volontà di una conferma del Presidente uscente e sull’altrettanta, ma alternativa, volontà di un ritorno alle urne. Realtà da trasformare, oggi, in incessante fare, auspicabilmente bene, con stile sobrio e scarsamente massmediatico, come sembra desumibile dall’immediata impronta politica conferita all’azione di governo per il futuro prossimo venturo.
Un’azione che non può deludere le aspettative, non solo della classe dirigente dell’Europa unita, ma soprattutto dei milioni di italiani in sofferenza, per le note restrizioni e per il lascito negativo che esse hanno già lasciato e lasceranno in eredità in tante tasche. Sono proprio queste tasche a reclamare, a prescindere dall’urgente apprestamento del definitivo Piano di Ripresa e Resilienza, soprattutto riforme mirate a impiegare nei tempi giusti le risorse finanziarie di provenienza europea. In assenza delle quali l’opportuno ingresso al governo del paese di un tecnico, di così alto spessore, rischia sterili risultati. La riduzione del tempo politico-amministrativo, nella sua dimensione cronologica, sarà, infatti la misura del successo politico che auspichiamo. Riduzione, tecnicamente denominata semplificazione di processi e procedimenti, che nell’attuale contingenza deve corrispondere con l’istituzione di organi e metodi a carattere straordinario.
I contenuti della semplificazione di cui da sempre si discute e si rimaneggia in tempi ordinari appare incongrua ed inadatta per interventi e soluzioni per tempi straordinari, come l’odierno. A estremi rimedi… Rimedi estremi. L’efficacia riforma amministrativa del tempo cronologico a disposizione dell’Amministrazione Pubblica, almeno per il periodo necessario per l’attuazione del Piano di Ripresa, segnerà, con buona probabilità, il conseguente ingresso del Presidente Draghi nel tempo (acrono) dell’olimpo della memoria.
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