K metro 0 – Adnkronos – Firenze – Toscana, Liguria, Abruzzo e provincia di Trento zona arancione. Sono queste le regioni che cambiano fascia di rischio Covid da oggi 14 febbraio. La Sicilia, invece, torna in zona gialla da domani 15 febbraio. In zona arancione, con regole e misure più restrittive, già si trovano l’Umbria
K metro 0 – Adnkronos – Firenze – Toscana, Liguria, Abruzzo e provincia di Trento zona arancione. Sono queste le regioni che cambiano fascia di rischio Covid da oggi 14 febbraio. La Sicilia, invece, torna in zona gialla da domani 15 febbraio. In zona arancione, con regole e misure più restrittive, già si trovano l’Umbria (con alcune aree in zona rossa) e la provincia di Bolzano, due regioni che nell’ultima settimana analizzata dall’Iss hanno avuto “un livello di rischio alto”.
Per quanto riguarda la zona gialla, da domani saranno 15 le regioni nella fascia più bassa di rischio: oltre alla Sicilia, si tratta di Basilicata, Calabria, Campania, Emilia Romagna, Friuli Venezia Giulia, Lazio, Lombardia, Marche, Molise (con diversi comuni rossi), Piemonte, Puglia, Sardegna, Valle d’Aosta e Veneto.
Zona arancione, cosa si può fare e cosa è vietato
– Vietato circolare dalle ore 22 alle ore 5 del mattino, salvo comprovati motivi di lavoro, necessità e salute. Vietati gli spostamenti in entrata e in uscita da una Regione all’altra e da un Comune all’altro, salvo comprovati motivi di lavoro, studio, salute, necessità. Raccomandazione di evitare spostamenti non necessari nel corso della giornata all’interno del proprio Comune. Saranno comunque consentiti gli spostamenti dai Comuni con popolazione fino a 5.000 abitanti, entro 30 chilometri dai relativi confini, con esclusione degli spostamenti verso i capoluoghi di provincia
– Chiusura di bar e ristoranti, 7 giorni su 7. L’asporto per i bar è consentito fino alle ore 18. Per la consegna a domicilio non ci sono restrizioni. Chiusura dei centri commerciali nei giorni festivi e prefestivi ad eccezione delle farmacie, parafarmacie, punti vendita di generi alimentari, tabaccherie ed edicole al loro interno. Chiusura di musei e mostre.
– Didattica a distanza per le scuole superiori, fatta eccezione per gli studenti con disabilità e in caso di uso di laboratori; didattica in presenza per scuole dell’infanzia, scuole elementari e scuole medie. Chiuse le università, salvo alcune attività per le matricole e per i laboratori.
– Riduzione fino al 50% per il trasporto pubblico, ad eccezione dei mezzi di trasporto scolastico. Sospensione di attività di sale giochi, sale scommesse, bingo e slot machine anche nei bar e tabaccherie.
– Restano chiuse piscine, palestre, teatri, cinema. Restano aperti i centri sportivi.
Liguria, respinta richiesta posticipo entrata in fascia arancione
Dalla Liguria era arrivata la richiesta di posticipare il cambio di colore per la regione, richiesta che è stata respinta. “Cominciamo male, caro Governo! Intanto solo alle 19 di oggi (ieri, nder) è stata pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale della Repubblica Italiana l’ordinanza che colloca alcune Regioni in fascia ‘arancione’. Cioè cinque ore prima della sua entrata in vigore. Francamente, siccome questo è l’atto formale che rende operativa quell’ordinanza, forse si poteva fare un po’ prima, per dare almeno un quadro di certezza. Secondo: il nostro appello a rimandare solo di qualche ora l’entrata in vigore per consentire ai ristoratori di poter svolgere almeno il pranzo di San Valentino, con molte prenotazioni già prese, è stato respinto”. Così in un post sulla sua pagina Facebook il presidente della Regione Liguria Giovanni Toti. “Onestamente – aggiunge – ritengo che questo rifiuto segni un grave sbilanciamento dell’equilibrio tra salute ed economia. Un piccolo gesto per una categoria già duramente colpita non avrebbe, in poche ore, aggravato la situazione epidemiologica, tanto più che i dati sono in miglioramento, gli ospedali sotto il livello di guardia e la maggior parte del territorio regionale resta al di sotto dei limiti previsti”.
Abruzzo, Molise e Umbria: le città in zona rossa
Abruzzo – “La forte diffusione delle varianti, in particolare quella cosiddetta inglese, sta provocando nelle province di Chieti e Pescara un forte aumento dei contagi, che ha già messo a dura prova il sistema ospedaliero e la capacità di tracciamento delle Asl. Si rende quindi necessario adottare le misure restrittive previste dall’art. 3 del Dpcm vigente (‘zona rossa’), non essendo sufficienti le misure previste dalla zona arancione”: così in una nota la Regione Abruzzo. “Al confine con la provincia di Chieti, l’area di Termoli è già stata dichiarata zona rossa dal mio collega del Molise – il governatore Marco Marsilio – altrettanto ha fatto la presidente Tesei in quasi tutta la vicina Regione Umbria, alle prese con una situazione talmente pesante da aver dovuto chiedere un bando della Protezione civile per reperire medici e infermieri, ormai allo stremo. Richiamo e raccomando tutti alla massima attenzione: non ci sono zone ‘sicure’. Anche le province di L’Aquila e Teramo registrano valori di Rt superiori a 1 (e quindi compatibili con la zona arancione), in risalita rispetto alle ultime settimane”.
Molise – Il presidente della Regione Molise, Donato Toma, nei giorni scorsi ha emanato una nuova ordinanza avente ad oggetto ulteriori misure per la prevenzione e gestione dell’emergenza epidemiologica da Covid-19, relative ai territori comunali di Termoli, Acquaviva Collecroce, Casacalenda, Castelmauro, Civitacampomarano, Colletorto, Guardialfiera, Guglionesi, Larino, Mafalda, Montecilfone, Montefalcone del Sannio, Montemitro, Montenero di Bisaccia, Montorio nei Frentani, Palata, Petacciato, Portocannone, Ripabottoni, Rotello, San Felice del Molise, San Giacomo degli Schiavoni, San Giuliano di Puglia, San Martino in Pensilis, Santa Croce di Magliano, Tavenna e Ururi.
Umbria – In Umbria è stata emessa ieri una nuova ordinanza regionale, nell’ambito dell’emergenza coronavirus, che prevede che i comuni di Lugnano in Teverina, Attigliano, Calvi dell’Umbria e Montegabbione, già da ieri sera non sono più soggetti alle restrizioni territoriali specifiche, che invece rimangono valide per l’intera provincia di Perugia e i comuni di Amelia e San Venanzo, contenute nell’ordinanza 14 del 6 febbraio (che rimane in essere sino al 21 febbraio sia per le norme regionali che per quelle provinciali e comunali). Nella stessa ordinanza della presidente della Regione Umbria, Donatella Tesei, si prolungano anche gli effetti sino al 21 febbraio degli articoli 1, 2, 4 e 5 dell’ordinanza numero 7 del 22 gennaio. Per tutto il territorio, fatta eccezione la provincia di Perugia e i comuni di Amelia e San Venanzo dove vi sono le ulteriori restrizioni, per quanto riguarda le scuole: il 50% degli studenti delle scuole secondarie di secondo grado continueranno l’attività scolastica in presenza, per il restante 50% delle lezioni si svolgeranno con la didattica a distanza. Le disposizioni si applicano anche agli studenti iscritti per l’anno formativo 2020/2021 ai corsi di istruzione e formazione professionale (leFP) presso le agenzie formative e gli Istituti Professionali Statali in regime di sussidiarietà.
È infine consentita la realizzazione di attività corsistiche in presenza, esclusivamente in forma individuale, relativamente a titolo esemplificativo e non esaustivo gli ambiti delle arti musicali, figurative, teatrali, danza, nonché le attività inerenti le lingue straniere nel rigoroso rispetto delle norme di prevenzione e del distanziamento interpersonale.