K metro 0 – Bucarest – Sale a 17 il numero delle vittime dell’incendio scoppiato il 29 gennaio scorso all’Istituto Nazionale di Malattie Infettive “Matei Balş” di Bucarest. Due incendi ospedalieri in meno di tre mesi hanno lanciato l’allarme sullo stato del sistema sanitario rumeno, informa radio Romania International. Intanto, la Procura di Bucarest ha
K metro 0 – Bucarest – Sale a 17 il numero delle vittime dell’incendio scoppiato il 29 gennaio scorso all’Istituto Nazionale di Malattie Infettive “Matei Balş” di Bucarest. Due incendi ospedalieri in meno di tre mesi hanno lanciato l’allarme sullo stato del sistema sanitario rumeno, informa radio Romania International.
Intanto, la Procura di Bucarest ha annunciato di aver concluso le indagini sul caso di “Matei Balş”, nonché la procedura volta a stabilire l’identità dei pazienti carbonizzati. Finora sono state ascoltate 33 persone, tra personale medico, personale amministrativo, agenti di polizia che hanno partecipato all’intervento iniziale e parenti delle vittime.
L’incendio ha causato shock in un paese che negli ultimi anni è stato afflitto da una moltitudine di scandali sanitari. Il fatto che una tale calamità potesse accadere di nuovo, in così poco tempo e in uno degli ospedali più grandi e meglio finanziati della Romania, ha spinto il presidente Klaus Iohannis a chiedere una riforma urgente e “profonda”. Tragedie del genere, ha detto, “non devono ripetersi”. L’Istituto Matei Bals di Bucarest per le malattie infettive è stato costruito nel 1953 ma ha beneficiato di consistenti finanziamenti e lavori di ristrutturazione. L’ospedale è stato in prima linea nella lotta del Paese contro il coronavirus.
Una tragedia simile, avvenuta a novembre all’ospedale di Piatra Neamţ (nord-est), provocò la morte di 10 pazienti.