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WFWP: Sviluppo e Pace nell’area MENA Determinante il Ruolo delle Donne

WFWP: Sviluppo e Pace nell’area MENA Determinante il Ruolo delle Donne

K metro 0 – Londra – “La visione e l’impatto delle donne sul domani del Medio Oriente e del Nord Africa. Cosa ci riserva il futuro?”, era il tema del 25esimo Convegno delle Donne per la Pace in Medio Oriente, svoltosi recentemente in modalità virtuale. L’evento è stato organizzato dalla sezione del Medio Oriente della

K metro 0 – Londra – “La visione e l’impatto delle donne sul domani del Medio Oriente e del Nord Africa. Cosa ci riserva il futuro?”, era il tema del 25esimo Convegno delle Donne per la Pace in Medio Oriente, svoltosi recentemente in modalità virtuale.

L’evento è stato organizzato dalla sezione del Medio Oriente della Federazione delle donne per la pace nel mondo (WFWP), in collaborazione con la federazione internazionale e quella giapponese.

I temi delle tre sessioni dell’incontro hanno riguardato l’educazione dei giovani, il consolidamento della pace e l’emancipazione economica giovanile e sono stati discussi da relatori specialisti in materia, provenienti dal Medio Oriente e dal Nord Africa (MENA).

L’evento è stato inaugurato dalla presidentessa internazionale della federazione, la dottoressa Julia Moon, che ha ricordato le parole della fondatrice: “Le donne hanno il potere magico di creare armonia e di addolcire i cuori” e quelle del marito, il reverendo Moon, che in occasione della fondazione della federazione aveva dichiarato che “il mondo nel prossimo futuro sarà un luogo di riconciliazione e di pace, basato sul carattere, materno, amorevole e socievole delle donne”.

La prima giornata del convegno è stata dedicata al tema dell’educazione dei giovani, argomento affrontato da Ali Borhani, esperto di mercati emergenti e specialista in geostrategia, che ha spiegato come “la chiave di volta per la crescita e la stabilità dei Paesi MENA dipende dalla valorizzazione, dal coinvolgimento e dall’empowerment delle donne”. Ali ha inoltre invitato tutti i partecipanti a “promuovere una petizione e fare una campagna affinché il prossimo Segretario generale delle Nazioni Unite sia una donna, dopo 75 anni”.

La seconda relatrice, Srruthi Lekha, una stagista dell’ufficio della Federazione delle donne, presso le Nazioni Unite, ha presentato un programma educativo, che si propone di dare responsabilità ai giovani, in particolare alle ragazze, per contribuire positivamente allo sviluppo della società. Ha fatto quindi appello ai governi e ai leader per un maggiore impegno a favore del benessere della società.

Nel secondo giorno dell’incontro è stato esaminato il problema del mantenimento e della costruzione della pace. La prima relatrice, Naoko Kumagai, una docente universitaria giapponese, ha affermato “come la riconciliazione inizi con la conciliazione, dove i profondi bisogni e desideri dei contendenti sono ascoltati e armonizzati”. In questo processo, “le donne sono particolarmente predisposte per le loro innate qualità di empatia, dedizione, obiettività e solidarietà”.

Ha fatto seguito l’intervento di Nadia Al Sakkaf, giornalista yemenita, attivista a favore delle donne, che ha dichiarato come nell’area MENA la partecipazione in politica delle donne è in crescita. “Perché abbiamo bisogno delle donne nelle politiche per la pace? Perché le donne in politica sono meno corrotte, più cooperative e sono delle convinte promotrici del benessere dell’intera società”, ha dichiarato. Ha inoltre osservato che “nei Paesi in guerra le donne sono totalmente assenti dalla governance e dalla vita pubblica e che la loro presenza può dare un efficace contributo alla soluzione dei conflitti”.

La direttrice di un think tank giordano, ha spiegato che “ sebbene le donne in Giordania abbiano una discreta partecipazione in politica, un più rilevante coinvolgimento nella costruzione della pace e una maggiore influenza delle organizzazioni femminili nella società civile, potrebbe contribuire a una vita più ordinata, più armoniosa e prospera dei cittadini”.

Nella giornata finale, Soumia Guennoun, docente di diritto in Marocco, esaminando la situazione della distribuzione della ricchezza nell’area MENA, ha evidenziato “le disuguaglianze tra questi Paesi e al loro interno” e come “questa regione e le sue società devono affrontare il più alto tasso di disoccupazione giovanile al mondo”. Ha inoltre affermato che “l’avanzamento degli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile saranno un’opportunità per eliminare le grandi disuguaglianze economiche di questi Paesi”.

L’ultima relazione è stata svolta da una giovane e dinamica imprenditrice e attivista sociale marocchina, impegnata nel promuovere l’imprenditorialità giovanile. Ha rilevato come “la tecnologia moderna può favorire l’occupazione giovanile, ma nei Paesi, dove non è diffusa e dove il suo utilizzo è limitato ai social media, l’attività imprenditoriale moderna è lasciata indietro”. Ha concluso parlando dei successi ottenuti nei corsi d’imprenditoria rivolti alle ragazze, partendo dall’età giovanile.

Al convegno ha partecipato la dottoressa Sunjin Moon, vicepresidente internazionale della federazione, che ha voluto offrire una sua proposta per lo sviluppo economico, che combini l’impiego d’importanti mezzi a sostegno delle iniziative umanitarie mondiali con la protezione delle risorse naturali della terra.

All’evento hanno partecipato delegati provenienti da più di trenta Paesi del Medio Oriente, del Nord Africa e dell’Europa; rappresentanti dal Giappone e dalla Corea e un pubblico internazionale di più di cento persone, per ognuna delle giornate del convegno.

La conferenza si è conclusa con una brillante e apprezzata esibizione di un balletto classico dell’Universal Ballet Company, offerta dalla sua direttrice Julia Moon.

La WFWP è un’organizzazione fondata nel 1992 in Corea del Sud, dalla dottoressa Hak Ja Han Moon, che si propone di promuovere la pace attraverso la collaborazione delle donne di tutto il mondo.

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