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Shoah: direttore Uffizi, ruolo museo è farsi voce della Memoria dell’olocausto

Shoah: direttore Uffizi, ruolo museo è farsi voce della Memoria dell’olocausto

K metro 0 – Firenze – “Il museo deve farsi voce della Memoria dell’Olocausto; questa memoria non può parcellizzarsi, non può frammentarsi, deve essere unitaria, condivisa, deve essere un pezzo di tutti noi. Il ruolo del museo, già così forte e centrale nella diffusione della cultura, deve essere quello di rafforzare nelle persone questo senso

K metro 0 – Firenze – “Il museo deve farsi voce della Memoria dell’Olocausto; questa memoria non può parcellizzarsi, non può frammentarsi, deve essere unitaria, condivisa, deve essere un pezzo di tutti noi. Il ruolo del museo, già così forte e centrale nella diffusione della cultura, deve essere quello di rafforzare nelle persone questo senso di memoria collettiva. Il tema della Giornata di quest’anno, anno dantesco, è l’esilio: l’esilio di Dante, certo, ma anche l’esilio dei tanti europei che dovettero fuggire dalle loro case, dalle loro terre, o che ne furono allontanati con forza per essere mandati a morire”. Lo ha detto il direttore degli Uffizi Eike Schmidt, aprendo ‘Terre d’esilio, terre di confino’, iniziativa organizzata dalle Gallerie in occasione della Giornata della Memoria. L’evento, organizzato e coordinato da Claudio Di Benedetto nell’Auditorium Vasari, è stato anche trasmesso in diretta sulla pagina facebook del museo. “Non basta raccontare, la Memoria deve essere vissuta, con partecipazione, con impegno civile, attraverso i valori della solidarietà e dell’uguaglianza, valori di base del vivere insieme – ha sottolineato Silva Rusich, figlia di un ex deportato e vicepresidente di Aned Firenze – in questo, è fondamentale guidare i giovani. Gli ideali che abbiamo ci sono stati trasmessi; questo, dobbiamo farlo anche noi con loro”. “La Memoria – ha aggiunto il presidente della Comunità ebraica fiorentina Enrico Fink – non è solo un artefatto da guardare, come una statua, un memoriale da guardare una volta l’anno. È un bene da rielaborare e interiorizzare per la società , un’operazione complicata ma fondamentale, nella quale i musei , come gli Uffizi, che sono un po’ il cuore di Firenze, possono dare un grande contributo”.

Il presidente del Circolo Fratelli Rosselli Valdo Spini ha quindi ricordato l’impegno antifascista della scrittrice ebrea Amelia Pincherle Rosselli: “Spesso il ruolo delle donne nella lotta contro la dittatura è sottovalutato. L’eroismo e la forza intellettuale di Amelia Rosselli Pincherle è un simbolo che non deve essere dimenticato, ma al contrario deve essere rilanciato per illuminare il nostro futuro”. All’iniziativa sono intervenuti, tra gli altri, anche Alessia Cecconi, direttrice della Fondazione Cdse di Prato e l’italianista Riccardo Bruscagli.

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Patrizia Grandi
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