K metro 0 – Bruxelles – La Corte europea dei diritti dell’uomo oggi ha condannato la Romania per aver violato i diritti di due persone che hanno trasformato la propria identità di genere senza subire un intervento chirurgico per il cambio di sesso. Ai due cittadini rumeni, di 44 e 38 anni, registrati come donne
K metro 0 – Bruxelles – La Corte europea dei diritti dell’uomo oggi ha condannato la Romania per aver violato i diritti di due persone che hanno trasformato la propria identità di genere senza subire un intervento chirurgico per il cambio di sesso.
Ai due cittadini rumeni, di 44 e 38 anni, registrati come donne alla nascita, è stata rifiutata la loro richiesta di cambiare il genere perché non avevano fornito la prova di un’operazione di cambio di sesso, secondo quanto riporta France24.
I giudici della CEDU hanno condannato la Romania all’unanimità e il governo a pagare 7.500 euro di danni morali a ciascuno dei querelanti.
Uno di loro ha ricevuto anche 1.153 euro di danni materiali dopo aver subito operazioni per cambiare i genitali femminili.
La corte ha affermato che la sentenza delle autorità rumene pone i due, che non volevano fare un intervento chirurgico, di fronte a un dilemma insolubile: accettare un’operazione contro la loro volontà e rinunciare al loro diritto all’integrità fisica, oppure rinunciare al diritto di ottenere il riconoscimento della loro identità di genere, entrambi diritti che rientrano nella tutela della vita privata, come prevede il tribunale.
La posizione assunta dalla Romania ha posto le persone coinvolte in una situazione di vulnerabilità, umiliazione e ansia, non è riuscendo a bilanciare equamente l’interesse generale con l’interesse delle persone interessate, ha specificato la Corte.