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BCsicilia contraria allo stoccaggio di scorie radioattive nell’Isola

BCsicilia contraria allo stoccaggio di scorie radioattive nell’Isola

K metro 0 – Palermo – BCsicilia esprime totale contrarietà alla scelta di inserire la Sicilia nell’elenco delle possibili zone in cui l’Italia dovrà costruire il deposito nazionale dei rifiuti radioattivi. La mappa dei potenziali siti, la CNAPI (carta nazionale aree potenzialmente idonee), circoscritti per lo stoccaggio perpetuo delle scorie nucleari, eredità dell’ormai lontana storia

K metro 0 – Palermo – BCsicilia esprime totale contrarietà alla scelta di inserire la Sicilia nell’elenco delle possibili zone in cui l’Italia dovrà costruire il deposito nazionale dei rifiuti radioattivi. La mappa dei potenziali siti, la CNAPI (carta nazionale aree potenzialmente idonee), circoscritti per lo stoccaggio perpetuo delle scorie nucleari, eredità dell’ormai lontana storia dell’atomo in Italia ma anche della recente attività universitaria e ospedaliera, individua sette regioni che, hanno zone compatibili con le necessità di un tale sito. Tra esse la Sicilia che non si salva da questa grande e perenne servitù, nonostante i cosiddetti criteri di selezione, stilati dall’ISIN, parlino di luoghi poco abitati, con modesta sismicità, senza vulcani né rischi di frane e alluvioni: proprio i contorni della Trinacria.

Un’ipotesi che appare semplicemente irricevibile. Ci opporremo in tutti i modi a questa scelta scellerata, che ha visto la totale esclusione delle comunità coinvolte e l’individuazione, a priori, di sette regioni idonee: non si comprende in base a quali criteri.

I territori individuati in Sicilia sono di straordinario valore paesaggistico e culturale e da anni cercano faticosamente di costruire percorsi di promozione turistica e che sarebbero mortificate e umiliate da una scelta simile: sarebbe la fine per aree che tentano di risollevarsi da una storica arretratezza e abbandono.

Vogliamo ricordare che, terremoti e dissesto idrogeologico a parte, la Sicilia, martoriata sotto il profilo ambientale, ha già pagato un tributo altissimo in termini di inquinamento e avvelenamento del territorio, ma anche di servitù militari, come il famigerato MUOS con le sue onde elettromagnetiche prodotte dal sistema satellitare ad alta frequenza sicuramente non esente da rischi. Come si suol dire: abbiamo già dato!

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Patrizia Grandi
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