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Dialogo tra le fedi e politica nel viaggio papale in Iraq

Dialogo tra le fedi e politica nel viaggio papale in Iraq

K metro 0 – Città vaticana – Il nuovo anno si apre con un grande motivo di speranza per il Medio Oriente e per il mondo : il viaggio di Papa Francesco in Iraq, previsto a marzo prossimo, dopo una sosta di quindici mesi dovuta all’emergenza pandemica che ha colpito il mondo intero. “Questa visita

K metro 0 – Città vaticana – Il nuovo anno si apre con un grande motivo di speranza per il Medio Oriente e per il mondo : il viaggio di Papa Francesco in Iraq, previsto a marzo prossimo, dopo una sosta di quindici mesi dovuta all’emergenza pandemica che ha colpito il mondo intero.

Questa visita è come un nuovo Natale per noi nella persona del Santo Padre, che è padre della Chiesa Cattolica. È un padre per tutti, anche i musulmani lo rispettano e sono molto contenti.” Con queste parole il cardinale Sako, patriarca dei caldei, commentava l’annuncio della visita di Papa Francesco nella antica terra della Babilonia .

Mancano solo due mesi quindi alla storica visita del Santo Padre, primo Papa a recarsi in quella terra così martoriata. Un sogno che finalmente si realizza e che i cristiani e le popolazioni di Iraq, Siria e Libano e un po’ in tutto il Medio Oriente attendono con grande gioia.

Già nel 1999 Giovanni Paolo II si sarebbe dovuto recare in Iraq, ma a causa del mancato accordo con l’ex presidente Saddam Hussein, il viaggio non poté realizzarsi. Finalmente su invito del Governo iracheno, della Chiesa cattolica locale e delle migliorate condizioni di sicurezza, questo pellegrinaggio di fraternità si potrà realizzare.

Il Papà si recherà a Baghdad, poi visiterà Ur, la città di Abramo, padre nella fede di cristiani, musulmani ed ebrei, dove terrà una celebrazione interreligiosa, per proseguire poi per altre città irachene e per la Piana di Ninive. Sarà l’occasione per il Pontefice portare un messaggio di rispetto reciproco tra le diverse comunità e di approfondire il dialogo con la religione musulmana.

Alla firma del “Documento sulla fratellanza umana”, stilato insieme con il Grande Imam di al Azar, è possibile possa seguire una simile iniziativa anche con la comunità sciita del Paese . La Santa sede infatti sta lavorando a un vertice con Al Sayed Ali Sistani, leader spirituale sciita, che esercita un enorme influenza religiosa, politica e sociale su milioni di sciiti, dentro e fuori il Paese.

Per Roberto Formigoni, già governatore della Lombardia, Francesco è un Papa anche politico e il viaggio avrà anche un risvolto politico straordinario. La sua presenza ricorderà gli sforzi incessanti di Giovanni Paolo II per scongiurare lo scatenarsi delle due guerre del Golfo. E rammenterà ai leader del mondo la condizione dei cristiani, seguaci della religione più perseguitata al mondo, di cui tanto si parla, ma della quale nessuno in pratica se ne cura.

di Vittorio Patanella

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