K metro 0 – Bruxelles – L’Ue ha annunciato oggi il sostegno a due programmi umanitari a favore dei rifugiati in Turchia fino all’inizio del 2022, lo ha dichiarato oggi la Commissione europea. “I bisogni umanitari dei rifugiati in Turchia persistono e sono ulteriormente aggravati dalla pandemia di coronavirus”, ha affermato il commissario per la
K metro 0 – Bruxelles – L’Ue ha annunciato oggi il sostegno a due programmi umanitari a favore dei rifugiati in Turchia fino all’inizio del 2022, lo ha dichiarato oggi la Commissione europea.
“I bisogni umanitari dei rifugiati in Turchia persistono e sono ulteriormente aggravati dalla pandemia di coronavirus”, ha affermato il commissario per la gestione delle crisi, Janez Lenarcic. Questi programmi aiutano oltre 1,8 milioni di rifugiati a soddisfare i loro bisogni di base e aiuteranno oltre 700.000 bambini a continuare la loro istruzione. “L’Ue è pienamente impegnata a sostenere chi è nel bisogno, come abbiamo fatto negli ultimi anni – ha aggiunto -. Sono lieto che i nostri programmi aiutino migliaia di famiglie di rifugiati ad avere una certa normalità nella loro vita quotidiana. Questa è una vera dimostrazione di solidarietà europea”.
La commissione ha dichiarato che in questa estensione sono inclusi: la rete di sicurezza sociale di emergenza (Essn) che fornisce a oltre 1,8 milioni di rifugiati assistenza mensile in denaro per soddisfare i loro bisogni di base. Questo è il più grande programma umanitario mai finanziato dall’Ue. È implementato dalla Federazione internazionale delle società della Croce Rossa e della Mezzaluna Rossa (Ifrc) in collaborazione con la Mezzaluna Rossa turca. Il Conditional Cash Transfers for Education (Ccte), il più grande programma di educazione umanitaria finanziato dall’Unione, fornisce invece sostegno alle famiglie i cui figli frequentano regolarmente la scuola. Il progetto contro la dispersione scolastica dei profughi aiuta oltre 620.000 bambini rifugiati a proseguire nella loro istruzione e ne sosterrà 700.000 nel 2021. Il programma è implementato dall’Unicef in collaborazione con la Mezzaluna Rossa turca.
Nel frattempo, la Guardia costiera turca ha salvato 12 richiedenti asilo le cui barche sono state respinte dalla Guardia costiera greca nelle acque turche nel Mar Mediterraneo. Il salvataggio è iniziato quando una squadra turca è stata inviata al largo di Marmaris, nella provincia sud-occidentale di Mugla, dopo aver appreso di un gruppo di richiedenti asilo bloccati su un gommone, riferisce l’agenzia stampa Andalu.
Le squadre hanno portato 12 persone su due gommoni al battello della Guardia Costiera e le hanno portate a terra, dopo i controlli di routine, i richiedenti asilo sono stati portati all’autorità provinciale per la migrazione.
Negli ultimi mesi si sono verificate numerose segnalazioni di forze greche che respingono illegalmente barche di richiedenti asilo, mettendo così in pericolo i passeggeri.
La Turchia è un punto di transito fondamentale per i richiedenti asilo che intendono entrare in Europa per iniziare una nuova vita, in particolare quelli in fuga da guerre e persecuzioni; infatti la sola Turchia ospita quasi 4 milioni di rifugiati siriani, più di qualsiasi altro paese al mondo.