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Germania: medici sollecitano certezza giuridica sul Triage

Germania: medici sollecitano certezza giuridica sul Triage

K metro 0 – Berlino – Il personale medico tedesco ha sollecitato una regolamentazione giuridica e delle certezze per poter effettuare il triage per i pazienti Covid-19. L’Associazione interdisciplinare tedesca di terapia intensiva e medicina d’urgenza (DIVI) ha espresso timori riguardo la possibilità che i medici in Germania possano trovarsi in situazioni in cui non

K metro 0 – Berlino – Il personale medico tedesco ha sollecitato una regolamentazione giuridica e delle certezze per poter effettuare il triage per i pazienti Covid-19.

L’Associazione interdisciplinare tedesca di terapia intensiva e medicina d’urgenza (DIVI) ha espresso timori riguardo la possibilità che i medici in Germania possano trovarsi in situazioni in cui non possono trattare immediatamente i pazienti con Covid 19. La DIVI ha pertanto chiesto una maggiore certezza giuridica per il triage, che implica che i medici devono decidere a quali pazienti dare la priorità quando le risorse mediche sono limitate; nel caso di pazienti affetti da Coronavirus dovrebbero persino decidere chi per primo possa essere intubato e collegato ad un respiratore artificiale e chi dovrà aspettare.

L’attuale incertezza giuridica “non è facile da sopportare” per i medici, ha affermato oggi il presidente della DIVI Uwe Janssens, come riportato da tagesschau.de.

Janssens ha aggiunto che “il fatto che una decisione possa comportare conseguenze penali può, in casi estremi, portare all’incapacità di agire”. Anche Christiane Woopen, presidente del Consiglio etico europeo, ha dichiarato a Maybrit Illner che è necessaria una legislazione sul triage e su come adottarlo nell’odierna pandemia.

La situazione è anche aggravata dalle non rosee aspettative che attendono il personale medico tedesco a gennaio 2021, quando secondo le stime ci saranno circa 6.000 pazienti in terapia intensiva.

Il personale medico tedesco è preoccupato per lo sviluppo della pandemia nelle prossime settimane: se il numero di infezioni rimane a questo livello, “assisteremo a continue situazioni borderline nelle unità di terapia intensiva“, ha asserito Janssens.

Attualmente, più di 5.000 persone sono trattate in terapia intensiva in tutta la Germania e la problematica di maggior impatto non è la mancanza di letti per terapia intensiva, ma lo scarso personale.

Janssens ha anche parlato del vaccino e sulle tempistiche che dovranno essere rispettate, come aveva dichiarato a ZDF: “A metà del prossimo anno vedremo gli effetti delle vaccinazioni in medicina d’urgenza e terapia intensiva”.

In Italia il Comitato Nazionale di Bioetica ritiene che “il triage in emergenza pandemica, si debba basare su una premessa, la preparedness (predisposizione di strategie di azione nell’ambito della sanità pubblica, in vista di condizioni eccezionali, con una filiera trasparente nelle responsabilità), la appropriatezza clinica (valutazione medica dell’efficacia del trattamento rispetto al bisogno clinico di ogni singolo paziente, con riferimento alla urgenza e gravità del manifestarsi della patologia e alla possibilità prognostica di guarigione, considerando la proporzionalità del trattamento), l’attualità che inserisce la valutazione individuale del paziente fisicamente presente nel pronto soccorso nella prospettiva più ampia della “comunità dei pazienti”, con una revisione periodica delle liste di attesa”.

Infatti il Comitato sottolinea che “inoltre la allocazione delle risorse sanitarie in condizioni di scarsità delle stesse necessitano della massima trasparenza nei confronti dell’opinione pubblica, perché le scelte di ciascuno siano veramente libere e informate. Il CNB segnala con preoccupazione la proliferazione di contenziosi giudiziari nei confronti dei professionisti della salute nel contesto dell’attuale emergenza pandemica e ritiene che vada presa in considerazione l’idea di limitare eventuali profili di responsabilità professionale degli operatori sanitari in relazione alle attività svolte per fronteggiare l’emergenza Covid-19.

Una attenzione specifica è dedicata alle persone più vulnerabili, che possono sentirsi a rischio di abbandono, in particolare le persone anziane, ricoverate nelle strutture dedicate, per le quali il Comitato auspica che siano assicurate cure appropriate, protezione e attenzione al fine di evitare contagi da parte del virus Sars-CoV-2”.

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Daniele Marrone
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