K metro 0 – Lisbona – Il portavoce del Consiglio norvegese per i prodotti ittici (NSC) Johnny Thomassen, di stanza in Portogallo, ha riferito all’agenzia di stampa Lusa che ” il consumo di merluzzo norvegese nel periodo natalizio rappresenta circa il 30% del totale annuo, in Portogallo si stima che nella “Noite da Consoada” vengano
K metro 0 – Lisbona – Il portavoce del Consiglio norvegese per i prodotti ittici (NSC) Johnny Thomassen, di stanza in Portogallo, ha riferito all’agenzia di stampa Lusa che ” il consumo di merluzzo norvegese nel periodo natalizio rappresenta circa il 30% del totale annuo, in Portogallo si stima che nella “Noite da Consoada” vengano preparate tra le 4mila e le 5mila tonnellate di merluzzo” inoltre, sempre secondo l’NSC, è improbabile che questi numeri vengano influenzati dalla pandemia in atto.
Per quanto riguarda l’origine del prodotto ittico, il 70% di tutto il merluzzo consumato in Portogallo proviene dalla Norvegia. In totale, il Portogallo consuma il 20% di merluzzo bianco nel mondo, posizionandosi così come il mercato che predilige maggiormente questo pesce.
Quest’anno la concorrenza tra i grandi magazzini ha portato ad un calo dei prezzi di questo prodotto rispetto all’anno precedente, analogamente a quanto avvenuto in Norvegia, ma il consumo interno dovrebbe rimanere uguale o persino aumentare.
“Il merluzzo surgelato rappresenta il 20% del mercato e il merluzzo salato a secco il restante 80%. Il mercato del merluzzo in ammollo surgelato è cresciuto di circa l’8% tra settembre 2019 e settembre 2020, mentre il merluzzo salato a secco rimane relativamente stabile, con una leggera diminuzione dell’1% ” riportano i dati dell’NSC.
Il merluzzo è uno degli alimenti base della cucina portoghese fin dall’epoca dei Lusitani, il popolo indoeuropeo che per primo colonizzò questa parte della penisola iberica e quindi parlare di baccalà alla portoghese è un po’ come parlare di pasta per gli italiani. Sono tantissime le ricette che vedono protagonista il baccalà in Portogallo, si dice addirittura in alcune zone del Paese “una per ogni giorno dell’anno”, tanto che uno dei suoi epiteti è “fiel amigo” (fedele amico).
APPROFONDIMENTO: “Noite da Consoada” (notte della cena).
Il termine “consoada” indica un leggero pasto che si assume alla fine di un giorno di digiuno e deriva dal latino “consolare”, ovvero “confortare”. Nel nord del Portogallo (Minho, Porto e Guimarães) è d’uso riservare, al tavolo della Consoada, un posto ai familiari recentemente scomparsi, oppure lasciare la tavola imbandita e la luce accesa per tutta la notte, per confortare e consolarne le anime.
È tradizione mangiare baccalà o un altro tipo di pesce per cena, riservando la carne ai pasti successivi.
Durante le feste, il menù comprende anche il Bolo Rei e le fritture dolci, a base di uova, farina, zucchero e lievito, cosparsi di zucchero e cannella. Il Bolo Rei è un dolce a forma di corona, ripieno di frutta secca.
Tra le tradizionali fritture dolci ci sono i filhozes, i coscorões, le velhozes, i sonhos, le azevias (ripiene di grano) e le rabanadas.
Dopo il pasto, l’etichetta cristiana detta che si assista alla Messa del Gallo, dove si incontrano gli amici e ci si scambiano gli auguri con tutta la comunità. La Messa del Gallo fu inserita nelle celebrazioni della Natività nel V secolo. Celebrata a mezzanotte, ora designata dalla frase “in galli cantu”, era la prima messa delle tre che costituivano la liturgia del giorno di Natale.