K metro 0 – Roma – “L’uomo e la sua speranza per la pace nel mondo” è stato il tema dell’evento che si è svolto domenica 29 novembre, in collegamento internazionale e che ha visto la partecipazione di personalità del mondo religioso, accademico, politico e scientifico. “All’inizio di questo incontro, vorrei rivolgermi a Dio Onnipotente, perché
K metro 0 – Roma – “L’uomo e la sua speranza per la pace nel mondo” è stato il tema dell’evento che si è svolto domenica 29 novembre, in collegamento internazionale e che ha visto la partecipazione di personalità del mondo religioso, accademico, politico e scientifico.
“All’inizio di questo incontro, vorrei rivolgermi a Dio Onnipotente, perché ci ispiri a seguire l’esempio del reverendo Moon, di non vedere negli altri dei nemici ma membri della stessa famiglia”. Dopo questa solenne invocazione di padre Apeles Santolaria, sacerdote cattolico, il programma è proseguito con la lettura dell’autobiografia del reverendo Moon “Un cittadino globale amante della pace”. I brani, letti in diversi momenti dell’incontro, hanno evocato un vivo ricordo del fondatore.
Dopo uno stacco musicale ha fatto seguito un filmato della visita del reverendo Moon nella Corea del Nord, dove ha incontrato Kim Il Sung, esortandolo ad aprirsi al mondo e dove ha potuto riabbracciare i suoi parenti, dopo quarant’anni di separazione. Giuseppe Calì, uno dei responsabili del movimento, ha riassunto alcuni insegnamenti di base del fondatore, contenuti nel libro il “Principio divino”. Tra questi la centralità della relazione con Dio, l’importanza della famiglia e della collaborazione tra le religioni per la pace.
Il responsabile ha poi illustrato una serie di poster delle più importanti iniziative internazionali del reverendo Moon, usati per allestire le mostre del centenario in diversi paesi.
Dopo un momento musicale con Mariella Kohn, compositrice e musicologa, l’incontro è entrato nel vivo con le testimonianze di personalità, che hanno partecipato alle iniziative internazionali del reverendo Moon. Il professor Marco Lombardi, dell’Università Cattolica di Milano ha affermato come sia difficile per noi occidentali capire “culture più intimamente legate a entrambe le dimensioni pratica e spirituale dell’uomo. L’esperienza di venti anni fa con padre Moon, mi ha permesso di partecipare in una fantastica immersione nel futuro, profondamente ancorata nel sistema di valori tradizionali. Questa è la base per un futuro armonioso. Tutti noi partecipanti abbiamo guardato molto oltre l’orizzonte, ma con i nostri piedi fermamente sulla terra”.
Il professor Jesus Martin Ramirez, dottore in medicina e filosofia, ha ricordato di aver incontrato il reverendo Moon a metà degli anni settanta e di aver continuato la sua collaborazione con le Conferenze per l’unità delle scienze, promosse dal reverendo. “Aveva un carattere gioioso, affabile, molto piacevole. Provava un grande interesse per le scienze, che vedeva come un mezzo per migliorare il mondo. Dal punto di vista storico è un modello per l’umanità, capace di attrarre persone di tutte le religioni, popoli, credenze e condizioni sociali”.
Nel suo intervento la professoressa Ilda Novo, politica portoghese e ambasciatrice della Federazione della pace universale, fondata dal reverendo Moon, ha affermato che per lei “è un grande onore essere parte di questa famiglia, che promuove concretamente la cultura della pace, la cooperazione interreligiosa e che richiama e incoraggia a condurre una vita di pace e armonia, nelle nostre famiglie e nei nostri luoghi di lavoro”.
Il professor Abraham Haim, dottore in Storia del Medio Oriente, all’Università di Tel Aviv, è ambasciatore di pace delle attività del Reverendo Moon e collabora dal 2007. “Era un uomo straordinario, che ha toccato l’esistenza di milioni di persone. La sua vita messianica è stata dedicata a servire Dio, applicando il principio del vivere per gli altri. Nei suoi discorsi mi ricorda un profeta ebraico, in stile modero, che predica il messaggio di Dio”.
Il dottor Antonio Stango, politologo, presidente della Federazione italiana dei diritti umani, ha conosciuto il reverendo Moon dal 1998. “Il reverendo Moon e la Federazione della pace universale hanno facilitato il dialogo tra tante diverse persone, leader religiosi, politici e anche semplici cittadini. Spesso queste persone sono partite da punti di vista molto diversi, ma mettendole insieme e trovando una comprensione comune, è stato uno dei più grandi risultati delle idee e dell’opera del reverendo Moon“.
La celebrazione è terminata con la presentazione dell’autobiografia “ Madre della Pace” della dottoressa Hak Ja Han, moglie del reverendo Moon e continuatrice della sua opera.