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Thanksgiving in America, racconti di un viaggio

Thanksgiving in America, racconti di un viaggio

K metro 0 – New York – Ricordo lo scorso anno, in quest’epoca l’agitazione e l’emozione per il mio primo Thanksgiving che trascorsi insieme alla mia famiglia americana in una piccola cittadina nello Stato di New York, nel freddo Nord, quasi vicino al Canada. Ero ospite di una famiglia fantastica che mi ha trattato davvero

K metro 0 – New York – Ricordo lo scorso anno, in quest’epoca l’agitazione e l’emozione per il mio primo Thanksgiving che trascorsi insieme alla mia famiglia americana in una piccola cittadina nello Stato di New York, nel freddo Nord, quasi vicino al Canada. Ero ospite di una famiglia fantastica che mi ha trattato davvero come parte integrante della stessa e ho avuto l’opportunità di imparare tante cose e tra queste di prendere parte attiva in una delle tradizioni americane per eccellenza: il famoso Thanksgiving, ovvero la festa del Ringraziamento.

La tradizione di questa festa risale al 1620, quando dall’Inghilterra alcuni pionieri, perseguitati per motivi religiosi, fuggirono a bordo del Mayflower verso il Nuovo Mondo. Una volta raggiunto il traguardo dovettero lavorare duramente, insieme agli indigeni che diedero loro prodotti da coltivare come il granoturco e animali da allevare come il tacchino. A un anno dal loro arrivo, poterono ricevere un abbondante raccolto e insieme agli indigeni celebrarono e ringraziarono Dio per ciò che avevano ottenuto nella nuova terra. Da quel momento in poi quesra questa festa si è andata espandendo progressivamente per tutto il territorio americano e, nell’attualità, si festeggia il quarto giovedì di novembre.

Negli Stati Uniti è considerata una delle feste tra le più importanti, a volte anche più del del Natale. C’è gente che la considera un’occasione per stare in famiglia, per mangiare del buon cibo ed essere coscienti dei propri averi, ringraziando il Padre per quello che si ha. Il menù della cena (ricordiamoci che negli Stati Uniti si cena tra le 17.00 e le 18.00) del giorno del Ringraziamento è basato, come da tradizione, sul tacchino accompagnato da una salsa di mirtilli e ripieno di pane, burro, sedano e cipolle. Ad accompagnare il tacchino ripieno c’è il purè di patate con una salsa preparata con burro e farina e, al termine della cena ci sono tantissimi dolci, soprattutto le torte tipiche di zucca e mele.

Ho potuto assistere a due di queste celebrazioni con la mia famiglia americana, una dal lato materno e l’altra da quello paterno e ho potuto vedere che ogni famiglia, oltre a quelle generali, ha anche delle proprie tradizioni. Nella famiglia materna, una volta che tutti i commensali sono stati serviti, prima di mangiare, si canta questo Ringraziamento al ritmo della canzone Edelweiss di Tutti Insieme Appassionatamente:

Bless our friends, bless our food Benedici i nostri amici, benedici il nostro cibo

Come, O Lord and sit with us Vieni, O Signore e siedi con noi

Make our talk glow with peace Fai risplendere i nostri discorsi di pace

Come with your love to surround us. Vieni con il tuo amore per circondarci.

Friendship and peace, Amicizia e pace,

May they bloom and grow, Fioriscano e crescano,

Bloom and grow forever. Che fioriscano e crescano per sempre.

Bless our friends, bless our food Benedici i nostri amici, benedici il nostro cibo

Bless our families forever. Benedici le nostre famiglie per sempre.

Dopo questo canto, si mangia e dopo aver cenato il menú tipico del Thanksgiving si organizzano giochi in famiglia.

Dal lato paterno, invece, prima di cena ognuno prende il proprio diario e scrive ciò che sente e per cui si sente grato nell’anno trascorso. Questo diario registra tutto ciò per cui si è stati grati con il trascorrere degli anni. Questi diari sono messi in una cesta e dopo cena vengono distribuiti a caso e letti ad alta voce. Poi tutta la famiglia deve provare a indovinare chi è che ha scritto quello che è stato appena letto.

Ho trovato le famiglie americane molto accoglienti in queste feste e molto familiari. Queste sono tradizioni che porterò sempre dentro di me. Chissà se quest’anno che sono tornata a vivere a Madrid, il 26 novembre prossimo, giorno del Thanksgiving in America, con la mia famiglia d’origine riusciamo a mettere in atto alcune di queste tradizioni. Sarebbe bellissimo. Quello che di certo so è che quel giorno chiamerò la mia famiglia americana per ringraziarli di essere entrati a far parte della mia vita.

di Francesca Romana Val Bagli

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