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Scoperta una fortezza di 3000 anni fa nel Golan

Scoperta una fortezza di 3000 anni fa nel Golan

K metro 0 – Alture del Golan – Un gruppo di archeologi israeliani ha portato alla luce una struttura fortificata sulle alture del Golan occupate da Israele databile all’XI-IX sec. a.C. La notizia è stata data ieri dai media internazionali di cui anche l’Afp. I massi di basalto di estrazione locale formano delle pareti spesse un

K metro 0 – Alture del Golan – Un gruppo di archeologi israeliani ha portato alla luce una struttura fortificata sulle alture del Golan occupate da Israele databile all’XI-IX sec. a.C. La notizia è stata data ieri dai media internazionali di cui anche l’Afp.

I massi di basalto di estrazione locale formano delle pareti spesse un metro e mezzo. Dalle prime indagini il complesso potrebbe appartenere al popolo dei Geshuriti, citati anche nella Bibbia come alleati del re Davide.

La “fortezza”, come è stata chiamata dagli studiosi, avrebbe dunque più di 3000 anni, e sarebbe pertinente all’area di influenza del vicino insediamento ebraico di Hispin.

La datazione del sito archeologico, tra il 1100 e il 900 a.C., è basata sui reperti, più specificamente sui frammenti di ceramica che sono pertinenti alla prima età del ferro, comparabili con quelli che si trovano in siti come Tel Megiddo e che risalgono all’XI-X secolo a.C. circa, ha detto Ron Be’eri, consigliere scientifico dell’IAA (Israel Antiquities Authority).

La posizione della struttura, posta sull’alto versante di una collina, ha suggerito che potesse trattarsi di un punto strategico per il controllo del territorio, in particolar modo del guardo del fiume El-Al, sito al di sotto della collina stessa. Be’eri ha collegato la datazione del sito con un’epoca di conflitto e lotta per il controllo territoriale iniziata dopo la caduta dell’impero ittita settentrionale intorno al 1180 a.C.

Le notizie storiografiche sono totalmente inesistenti, poichè quando gli imperi egiziano e ittita caddero, “non c’era nessuno storico a scrivere dell’epoca. Torniamo a una sorta di ‘preistoria‘ in cui abbiamo solo artefatti fisici su cui basare le nostre ipotesi. Quindi, entriamo nel regno della speculazione. È impossibile sapere cosa sia realmente accaduto”, ha aggiunto Be’eri.

I ricercatori hanno trovato una grande pietra con un’incisione rappresentante due figure con corna che allungano le braccia ed una statuetta femminile che tiene tra le mani uno strumento musicale, forse un tamburo.

Come riportato da Barak Tzin, direttore di scavo per conto della Israel Antiquities Authority, accanto all’incisione è stato scoperto un ripiano in pietra, che gli archeologi ritengono fosse un altare o una superficie usata come punto focale per un rituale religioso.

Secondo Tzin, è possibile che il forte appartenesse al popolo geshurita o ad un altro gruppo arameo. Non esiste documentazione testuale di queste popolazioni all’infuori di un vario encomio riportato dalla Bibbia ebraica. Be’eri ha affermato che il problema è che il testo biblico non è un documento storico, ma è un testo scritto da “linee di re che avevano la propria agenda. Pertanto, dobbiamo fare affidamento su artefatti fisici”, uniche attestazioni dell’esistenza di questi popoli.

Secondo l’IAA, altre importanti città Geshur sono state trovate lungo la costa del Mar di Galilea, tra cui Tel Hadar, Tel En Gev e Tel Sorag, ma nel Golan tali siti sono rari. Tuttavia, secondo Be’eri, l’importanza del sito ritrovato di recente è molto evidente in quanto è considerato un “tesoro nazionale” da conservare.

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Daniele Marrone
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