K metro 0 – Minsk – I bielorussi sono tornati a protestare in tutto il Paese contro Alexander Lukashenko, in particolar modo nelle strade di Minsk. Le forze dell’ordine hanno arrestato nel week-end più di 700 persone. Lo ha annunciato il centro per i diritti umani Viasna. Nella capitale Minsk e in altre città del paese sono state
K metro 0 – Minsk – I bielorussi sono tornati a protestare in tutto il Paese contro Alexander Lukashenko, in particolar modo nelle strade di Minsk. Le forze dell’ordine hanno arrestato nel week-end più di 700 persone. Lo ha annunciato il centro per i diritti umani Viasna.
Nella capitale Minsk e in altre città del paese sono state schierate le unità antisommossa, munite di cannoni ad acqua e lacrimogeni. Il centro per i diritti umani ha pubblicato in serata un elenco dei manifestanti arrestati, il cui numero è arrivato a 1.043 persone. La maggior parte dei fermi sono a Minsk, mentre altri arresti sono avvenuti nelle città di Bobruisk, Vitebsk, Zhlobin, Gomel e Lyakhovichi.
In giornata è stato riferito dalla stampa che la medaglia d’argento dei Giochi Olimpici, l’atleta Andrei Kravchenko e il kickboxer Ivan Ganin erano tra i fermati. Secondo il Belarusian Athletes Solidarity Fund, Kravchenko e Ganin si trovavano in un’auto, in un parcheggio nel centro di Minsk, al momento del loro arresto. Sono stati arrestati anche Olga Khizhinkova, la detentrice del titolo “Miss Belarus-2008”, che è stata presa in custodia insieme ad altri 20 manifestanti. I detenuti sono stati caricati su un blindato e portati via.
Dal 26 ottobre c’è stata una nuova ondata di proteste in Bielorussia. Il numero dei manifestanti è aumentato dopo che l’ex candidata alla presidenza Svetlana Tikhanovskaya in esilio in Lituania, ha dichiarato uno sciopero generale nel Paese. I requisiti non sono cambiati da quasi tre mesi: le dimissioni della leadership del Paese, lo svolgimento di nuove elezioni eque e la fine delle violenze da parte delle forze di sicurezza. Il presidente della Repubblica, Alexander Lukashenko, ha dichiarato che ciò che sta accadendo è una guerra terroristica e ha ordinato di inasprire la legge, giustificando l’uso della forza in relazione alle proteste.