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Repubblica Ceca: 8200 ricoverati e mancanza di personale sanitario

Repubblica Ceca: 8200 ricoverati e mancanza di personale sanitario

K metro 0 – Praga – Nella Repubblica ceca, il coordinatore nazionale ceco per la terapia intensiva Vladimír Černý, ha dichiarato ieri che gli ospedali sono ancora in grado di accogliere il numero crescente di pazienti, ma sono enormemente gravati dalla mancanza di personale e le differenze tra le singole regioni rendono ancora più difficile

K metro 0 – Praga – Nella Repubblica ceca, il coordinatore nazionale ceco per la terapia intensiva Vladimír Černý, ha dichiarato ieri che gli ospedali sono ancora in grado di accogliere il numero crescente di pazienti, ma sono enormemente gravati dalla mancanza di personale e le differenze tra le singole regioni rendono ancora più difficile gestire l’emergenza.

La capacità totale dei letti ospedalieri è di circa 47.000 posti letto. Dei 22.200 posti letto dotati di bombole di ossigeno, un terzo è ancora libero. Un quarto dei 4.000 posti letto in terapia intensiva non sono occupati, così come il 40% dei 2.100 ventilatori disponibili.

Tuttavia, oltre 14.000 medici e infermieri sono assenti dal loro posto di lavoro dopo essere risultati positivi ai test, e per questo, in settimana, l’Organizzazione Mondiale della Sanità (Oms) ha accettato di mandare un team di medici in Repubblica Ceca, a seguito di una richiesta di supporto da parte del governo.

Il paese ha registrato ieri 11.549 nuovi casi di Covd-19, in diminuzione di 1.700 rispetto al giorno precedente. Attualmente sono oltre 8.200 le persone ricoverate per Covid-19, di cui 1.180 in gravi condizioni.

Il bilancio delle vittime, come riportato dai media locali, è ora arrivato a 4.526, con 913 morti registrati solo questa settimana. Il numero complessivo di persone che sono risultate positive al Covid da quando la pandemia è arrivata nel paese a marzo è 169.367.

In considerazione di questi dati allarmanti, da lunedì la Repubblica Ceca ha deciso di classificare quasi tutti gli altri stati dell’UE come a rischio medio o alto sulla sua mappa denominata del “semaforo”. Ciò significa che le persone che entrano nel paese dalla maggior parte degli altri Stati membri dovranno affrontare una quarantena di almeno 10 giorni, o fornire un test Covid-19 negativo.

L’Unione Europea ha recentemente introdotto criteri uniformi per la valutazione del rischio di Covid-19, utilizzando il tipo di “sistema semaforico” a colori, affermando che ciò rende più chiaro ai cittadini dove possono viaggiare e quali regole devono seguire.

Da lunedì la Repubblica Ceca entrerà a far parte del sistema, in base al quale i livelli di rischio vengono rivalutati e aggiornati alla fine di ogni settimana.

Lo ha presentato mercoledì il ministro degli Esteri Tomáš Petříček in una conferenza stampa, asserendo che: “tutti i paesi saranno almeno arancioni. Tuttavia, i lavoratori a lungo termine dovranno recarsi nella Repubblica Ceca con test negativi; ciò non si applica ai lavoratori transfrontalieri ma, ad esempio, ai lavoratori stagionali”. Al momento questo vale per Germania, Estonia, Lituania, Lettonia, Danimarca, Finlandia, Svezia, Norvegia, Islanda, Cipro e Grecia.

Petříček ha anche annunciato che il governo è a favore di un sistema di test uniforme, poiché “quando la seconda ondata si placherà, vorremmo che questo facilitasse i viaggi all’interno dell’UE “.

Con il sistema europeo unificato, i lavoratori transfrontalieri possono anche entrare nella Repubblica Ceca senza un test, a condizione che siano stati fuori dal paese per meno di 12 ore.

In termini pratici, le persone potranno fare solo brevi viaggi in Polonia e Sassonia, che consentono ai visitatori provenienti da stati a rischio, inclusa la Repubblica Ceca, di trascorrere fino a 24 ore sul loro territorio.

Gli stati confinanti Germania, Austria e Slovacchia richiedono già a quasi tutte le persone che viaggiano dalla Repubblica Ceca di presentare un test negativo o autoisolarsi.

Finora il ministero degli affari esteri ceco aveva utilizzato la propria metodologia per determinare il rischio di infezione nei singoli paesi e non aveva cambiato la mappa del semaforo da settembre.

Solo uno stato sarà verde una volta che il nuovo sistema di semafori dell’UE sarà adottato dal governo di Praga, ovvero il Vaticano.

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Daniele Marrone
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