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CD:Preso di mira l’ambasciatore dell’Azerbaigian in Italia

CD:Preso di mira l’ambasciatore dell’Azerbaigian in Italia

K metro 0 – Roma – L’episodio ha come protagonista l’ambasciatore dell’Azerbaigian in Italia, Mammad Ahmadzada. Quest’ultimo è stato destinatario di minacce nei suoi confronti su Twitter. A denunciarlo è stata la stessa rappresentanza diplomatica di Baku a Roma: “Non si ferma la macchina del fango da parte di gruppi radicali armeni, pseudo pagine social

K metro 0 – Roma – L’episodio ha come protagonista l’ambasciatore dell’Azerbaigian in Italia, Mammad Ahmadzada. Quest’ultimo è stato destinatario di minacce nei suoi confronti su Twitter. A denunciarlo è stata la stessa rappresentanza diplomatica di Baku a Roma: “Non si ferma la macchina del fango da parte di gruppi radicali armeni, pseudo pagine social o singoli personaggi molto probabilmente armeni con pseudonimi italiani – si legge in una nota dell’ambasciata azerbaigiana – e investe anche i singoli, non più soltanto l’Ambasciata dell’Azerbaigian in Italia e altri organi istituzionali”.

“Ora ad essere colpito dall’odio è anche direttamente l’Ambasciatore dell’Azerbaigian in Italia – prosegue ancora la nota – Sui social spunta infatti l’hashtag: #PrayfortheambassadorofAzinItaly, un’evidente minaccia personale, che va ad aggiungersi alle molte manifestazioni di disprezzo, che l’Azerbaigian continua a denunciare e sulle quali chiede la sensibilizzazione della comunità internazionale”.

Un caso che è diventato anche politico. Dopo la denuncia delle autorità di Baku, è arrivata infatti la presa di posizione di Paolo Grimoldi, deputato della Lega: “Attacchi personali e minacce non sono mai accettabili, tanto più se riferiti ad un ambasciatore che presta servizio nel nostro paese – è il messaggio rilanciato su Twitter dall’esponente del carroccio – Occorre contribuire a portare la pace dove c’è guerra e non guerre altrui in Italia”.

L’Ambasciata dell’Azerbaigian ha denunciato tutto l’accaduto, tramite i canali ufficiali, e ha richiesto una doverosa indagine su tutti questi atti minacciosi.

“Ci appelliamo al pubblico italiano, ai mezzi di comunicazione e al mondo politico, perché non restino indifferenti di fronte a simili intimidazioni e alzino la propria voce per condannare tutte le radicalizzazioni,” conclude la nota.

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