K metro 0 – Varsavia – Sullo sfondo delle proteste di massa, le autorità polacche hanno deciso di rinviare l’introduzione del divieto di aborto per motivi sanitari. Il documento corrispondente avrebbe dovuto essere pubblicato il 2 novembre, ma ciò non è accaduto, ha riferito The Guardian.

Il rappresentante del primo ministro polacco Michal Dvorczyk ha confermato che la questione richiede un ulteriore discussione. “Le decisioni del tribunale devono essere pubblicate senza indugio. Questo è un trucco legale che impedisce la pubblicazione”, ha affermato Anna Wojczyk, ricercatrice presso l’Istituto di ricerca giuridica dell’Accademia polacca delle scienze.

Dopo le poteste, la Polonia ritarda la pubblicazione della controversa legge sull’aborto. La legge polacca sull’aborto è una delle più dure in Europa, ma alla fine di ottobre la Corte costituzionale del paese ha deciso di inasprirla ulteriormente. La decisione del tribunale ha stabilito che una donna non può abortire, a condizione che il feto abbia patologie incurabili. L’aborto è consentito solo nei casi in cui è stata violentata, si è verificato un incesto o quando la vita e la salute sono state minacciate.

Le donne polacche e tanti uomini non si desistono e ogni giorno, scendono in piazza per manifestare il loro dissenso. E a quanto pare, la strategia sta funzionando perché il governo prende tempo.