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Stati Uniti: il voto e la retorica delle elezioni

Stati Uniti: il voto e la retorica delle elezioni

K metro 0 – Washington – Milioni di americani temono la crescita delle ondate di violenza per i diritti civili. Le proteste tra l’altro accumulate dalla caldissima retorica delle elezioni, secondo gli esperti potrebbero accompagnare le elezioni presidenziali di quest’anno.  La maggior parte degli esperti infatti, prevede che la violenza diffusa sia la peggiore che

K metro 0 – Washington – Milioni di americani temono la crescita delle ondate di violenza per i diritti civili. Le proteste tra l’altro accumulate dalla caldissima retorica delle elezioni, secondo gli esperti potrebbero accompagnare le elezioni presidenziali di quest’anno. 

La maggior parte degli esperti infatti, prevede che la violenza diffusa sia la peggiore che gli Stati Uniti potrebbero sperimentare, visti gli incidenti isolati che si sono già verificati quest’anno in tutto il paese. Gli americani stanno facendo scorta di armi e munizioni e si stanno preparando a fuggire verso aree remote o bunker costruiti su misura, riporta Usa today.

“Donald Trump non lascerà nulla di intentato, farà campagna elettorale fino all’ultimo minuto negli stati chiave dove raccoglie folle di entusiasti sostenitori, se vince vince, se perde perde”. Così Richard Benedetto, per 25 anni corrispondente della Casa Bianca di Usa Today, giornale che ha collaborato a fondare nel 1982, spiega all’Adnkronos la “strategia” del presidente in queste ultima settimana di campagna elettorale, una settimana “importantissima” perché “in quello che io chiamo il mondo reale”, non quello dei “media, Washington, New York o Los Angeles” ma quello degli elettori del Kansas o dell’Oklahoma, “gli americani prestano attenzione alla politica solo quando proprio devono farlo, ed iniziano a sintonizzarsi ora sulle elezioni”.

L’angoscia segue mesi di diffuse proteste in molti Stati, per la giustizia sociale Black Lives Matter, ma più del 90% delle proteste sono pacifiche. Alcuni organi di stampa conservatori e leader del Partito Repubblicano, noto come «Grand Old Party», incluso il presidente Donald Trump, hanno denunciato durante la campagna elettorale i saccheggi per chiedere più potere alle forze dell’ordine federali contro la violenza diffusa, indirizzando il loro messaggio mediatico direttamente alle donne nell’hinterland.

Anche le tensioni internazionali creano una difficile atmosfera ed è improbabile che questa situazione possa cambiare, indipendentemente da chi andrà ad occupare la Casa Bianca per i prossimi anni. Per gli Stati Uniti, il contrasto economico alla Cina non sarà semplice da affrontare e risolvere a breve termine, poiché le tensioni sono elevate, in particolare intorno all’influenza cinese in Europa, in Africa e nel Mediterraneo.

Intanto quasi 60 milioni di americani hanno votato anticipatamente, a poco più di una settimana dal giorno delle elezioni: oltre un terzo dei voti proviene dai tre stati più popolosi, California, Texas e Florida, stando all’Us Election Project dell’Università della Florida, citato dal ‘Guardian’. In tutti gli stati, secondo la stessa fonte, il numero dei voti anticipati ammonta a più del 42% del totale delle elezioni nel 2016. In alcuni luoghi la percentuale è anche maggiore, come ad esempio nella contea di Hays, in Texas, dove i 73.377 voti anticipati superano di diverse centinaia il totale raggiunto quattro anni fa.

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Nizar Ramadan
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