K metro 0 – Budapest – Circa 10.000 persone hanno marciato, nelle strade di Budapest, accusando il governo di Viktor Orban di minare la libertà accademica, ed in particolare per la mancanza di autonomia per l’Università di teatro e arte cinematografica (SZFE). La manifestazione, denominata “Per tutta la nostra libertà!”, si è svolta intenzionalmente il
K metro 0 – Budapest – Circa 10.000 persone hanno marciato, nelle strade di Budapest, accusando il governo di Viktor Orban di minare la libertà accademica, ed in particolare per la mancanza di autonomia per l’Università di teatro e arte cinematografica (SZFE).
La manifestazione, denominata “Per tutta la nostra libertà!”, si è svolta intenzionalmente il 23 ottobre, in coincidenza con l’anniversario della rivolta anti-sovietica dell’Ungheria del 1956. Durante la rivolta di 64 anni fa, la popolazione protestò contro la dittatura monopartitica in Ungheria e contro l’influenza dell’Unione Sovietica. L’esercito sovietico represse la rivolta con spargimenti di sangue e, dopo l’autunno del 1989, l’Ungheria dichiarò l’inizio della rivolta proprio il 23 ottobre festa nazionale.
“Esiste un insieme comune di regole riguardanti le università in Europa, che si è sviluppato nel corso dei secoli, e la pietra angolare di queste regole è l’autonomia istituzionale. Questo è esattamente ciò che il governo sta cercando di portare via”, ha detto ad Associated Press l’attore ungherese Zoltan Bezeredi, che si è unito alla marcia di venerdì.
I dimostranti hanno accusato il Orban di limitare la libertà accademica e di privatizzare la SZFE senza consultare studenti o personale. I partecipanti alla protesta hanno marciato principalmente in silenzio brandendo cartelli e striscioni con slogan come “L’arte è gratis” e “Basta!”.
La legislazione, approvata quest’estate dal partito di destra al governo Fidesz, ha trasferito la proprietà dell’università ad una fondazione privata. I membri del consiglio proposti dal Senato dell’università sono stati respinti dal governo ed il nuovo consiglio è stato costituito da funzionari scelti personalmente dal governo. Il Senato dell’università e la maggioranza dei membri della facoltà si sono dimessi in risposta, sostenendo che i cambiamenti compromettono l’autonomia dell’università.
Da allora, un consiglio di amministrazione istituito dal governo di destra ha assunto il controllo di praticamente tutte le funzioni gestionali universitarie, privando il senato eletto precedentemente del potere.
L’Unione Europea denuncia nuovamente la mancanza di democrazia in Ungheria, infatti il più recente rapporto sullo stato di diritto della Commissione europea ha espresso seri dubbi riguardo all’indipendenza della magistratura in Ungheria, nonché sul crescente smantellamento dei media indipendenti del paese.
Il ramo esecutivo dell’UE ha anche espresso il suo disagio per la corruzione nel governo di Budapest, evidenziato da “strette interconnessioni tra la politica e alcune imprese nazionali“.
I provvedimenti governativi mettono in luce il tentativo di Orban di rafforzare il controllo sulle istituzioni accademiche ungheresi. Un istituto di istruzione superiore sostenuto dal miliardario americano George Soros, la Central European University, ha trasferito la maggior parte dei suoi corsi di laurea a Vienna nel 2018 dopo che il parlamento ungherese ha approvato la legislazione che, secondo l’istituzione uropea, l’ha costretta a lasciare il paese.
Orban ha infine anche rafforzato la supervisione del governo presso l’Accademia delle scienze ungherese.