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Australia: scandali fiscali ai vertici degli enti pubblici

Australia: scandali fiscali ai vertici degli enti pubblici

K metro 0 – Canberra – I massimi dirigenti dell’Australian Post, ente nazionale del servizio postale, stanno affrontando un’indagine dovuta alle sproporzionate retribuzioni ed ai bonus incassati dopo che l’amministratrice delegata Christine Holgate è stata costretta a dimettersi a causa di uno scandalo su regali pagati con soldi pubblici. In una conferenza stampa di ieri,

K metro 0 – Canberra – I massimi dirigenti dell’Australian Post, ente nazionale del servizio postale, stanno affrontando un’indagine dovuta alle sproporzionate retribuzioni ed ai bonus incassati dopo che l’amministratrice delegata Christine Holgate è stata costretta a dimettersi a causa di uno scandalo su regali pagati con soldi pubblici.

In una conferenza stampa di ieri, il primo ministro Scott Morrison si è detto “molto disponibile” a sollecitare un’indagine sulle retribuzioni, ed i relativi bonus, concernenti gli alti funzionari pubblici ai vertici delle imprese governative. Infatti Morrison ha deciso di licenziare il capo dell’Australian Post Christine Holgate per aver regalato a quattro dirigenti orologi Cartier del valore di oltre 12.000 dollari australiani, regali acquistati proprio con i soldi pubblici mentre il paese è alle prese con un picco di disoccupazione e la peggiore recessione degli ultimi 90 anni, causata per ultima dalla pandemia di COVID-19.

Intanto i dipartimenti delle finanze e delle comunicazioni stanno conducendo un’indagine interna sul pagamento dei bonus ai dirigenti dell’Australian Post.

Il governo australiano è stato richiamato dai parlamentari laburisti e dei Verdi sulla questione, che hanno chiesto di sottoporre il sistema pubblico ad un maggiore controllo.

Un altro clamoroso caso rivelato proprio dal Tesoro australiano – e riportato oggi da The Australian-: il presidente della Commissione australiana per i titoli e gli investimenti (ASIC), James Shipton, ha ricevuto una parcella pattuita nel 2018 dell’importo di ben 118.557 dollari australiani a suo favore dalla società KPMG, una delle “Big Four”, ovvero le quattro società di revisione che a livello mondiale si spartiscono la grande parte del mercato delle consulenze finanziarie. L’importo è stato pagato con i soldi dei contribuenti, quando già L’ASIC aveva approvato una consulenza per 4050 dollari. Lo stesso ente avrebbe anche sostenuto le spese di alloggio per conto del vice presidente Daniel Crennan, per un valore di 750 dollari australiani a settimana, per un totale di 69.621 dollari, a seguito della richiesta di trasferirsi da Melbourne a Sydney nel gennaio 2019. Ciò è al di sopra del tetto di rimborso totale consentito, ma in merito lo stesso Crennan ha accettato di restituire le somme rimborsate.

Il tesoriere Josh Frydenberg ha indetto questa settimana una revisione indipendente relativa la consulenza fiscale fornita da Shipton dopo la preoccupazione sollevata dalla direzione generale dei revisori.

Shipton ha affermato che l’ASIC cambierà le procedure e le spese effettuate, lo stesso ha inoltre affermato che “anche se credo di aver agito correttamente e in modo appropriato in questa materia, mi attengo ai più alti standard possibili”. La sua spiegazione per aver rassegnato le dimissioni è che “ho preso questa posizione solo per servire la comunità australiana e per lavorare per migliorare il sistema societario e finanziario che dovrebbe anche servirla”.

Nel frattempo anche un altro caso di peculato viene registrato nell’ambito delle spese pubbliche: l’acquisto da parte del Dipartimento delle infrastrutture di 12 ettari di terreno per 30 milioni di dollari australiani vicino all’aeroporto di Sydney occidentale, quando il loro valore reale sarebbe solo di 3 milioni di dollari.

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Daniele Marrone
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