K metro 0 – Helsinki – L’economia globale potrebbe perdere più dell’1% della produzione se i colloqui internazionali per riscrivere le norme fiscali transfrontaliere si interrompessero e innescassero una guerra commerciale, avvertirebbe oggi l’OCSE.

Reuters riferisce che quasi 140 paesi hanno deciso venerdì di estendere i colloqui dopo lo scoppio della pandemia e in vista delle elezioni presidenziali negli Usa che al momento spegne le speranze di raggiungere un accordo entro quest’anno.

La pressione pubblica sta crescendo sulle grandi multinazionali affinché paghino la loro quota in base alle norme fiscali internazionali dopo che la pandemia ha messo a dura prova i bilanci nazionali, hanno affermato i paesi in una dichiarazione concordata. Rimane l’obiettivo è quello di aggiornare le norme fiscali internazionali per l’era del commercio digitale, in particolare per scoraggiare le grandi società Internet come Google, Facebook e Amazon dal prenotare profitti in paesi a bassa tassazione come l’Irlanda, indipendentemente da dove si trovino i loro clienti.

In assenza di un nuovo regolamento internazionale, un numero crescente di governi sta pianificando l’introduzione delle proprie tasse sui servizi digitali, provocando minacce di ritorsioni commerciali da parte dell’amministrazione Trump.

Al contrario, nuove regole per la tassazione digitale e una proposta di imposta minima globale aumenterebbero l’imposta globale sul reddito delle società in tutto il mondo dall’1,9% al 3,2%, o da circa $ 50 miliardi a $ 80 miliardi all’anno. Ciò potrebbe raggiungere i 100 miliardi di dollari includendo una tassa minima statunitense esistente sui profitti esteri, pari al 4% dell’imposta globale sul reddito delle società, ha affermato l’OCSE.

Nel frattempo, qualsiasi ostacolo alla crescita globale non sarebbe superiore allo 0,1% nel lungo termine.